Più frequenti al Nord e al Centro
Secondo il report della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa (Cna), basato sui dati provvisori dell’Istat sulle denunce per furti in abitazione avvenute lo scorso anno, nel 2021 sono stati registrati oltre 182 mila furti, pari a 500 al giorno 20 all’ora e uno ogni tre minuti.
In media 7,1 colpi ogni mille famiglie, con picchi di 8,4 furti al Nord e di 7,8 al Centro. Sotto la media il Sud (4,9) e le isole maggiori (3,7).
«Questi reati odiosi, che turbano l’intimità delle famiglie e possono sfociare anche in atti di violenza, rimangono sempre troppi. E se il merito maggiore della riduzione di reati denunciati nell’ultimo decennio va senz’altro alle forze dell’ordine, una fortissima azione di deterrenza è stata messa in atto dai cittadini. Sono numerose infatti le famiglie italiane che hanno investito risorse per ridurre i rischi di intrusioni indesiderate e potenzialmente pericolose per la propria incolumità. Il bisogno di sentirsi al sicuro nella propria abitazione sta spingendo gli italiani ad adottare sistemi di sicurezza e difesa della casa. Due famiglie su tre hanno fatto montare una porta blindata all’ingresso della casa, un terzo dei nuclei possiede un sistema di allarme, poco meno di un terzo inferriate a porte e finestre, tre famiglie su dieci videocamere. Da questi dati emerge, però, come siano ancora numerosi i nuclei che non si proteggono. Senza contare le famiglie che non adeguano i propri impianti, a differenza dei criminali che seguono passo passo le evoluzioni della tecnica», prosegue il report.
Ma è assolutamente “fondamentale che tutti i lavori di sicurezza siano affidati a personale specializzato, che usa prodotti di qualità elevata e tecnologicamente aggiornati. Mai come su questo fronte il fai-da-te è decisamente sconsigliabile. Se si subisce un furto e l’impianto è stato installato da personale non qualificato, inoltre, l’assicurazione non riconoscerà il risarcimento“.
di: Federico ANTONOPULO
FOTO: PIXABAY