Mosca non ha intenzione di chiudere le ambasciate. Zelensky: “presentata seconda parte documento per ingresso nell’Ue”

La direttrice dell’Intelligence nazionale americana Avril Haines in un’audizione alla commissione della Difesa del Senato ha dichiarato che le forze di Putin “non hanno intenzione di fermarsi nel Donbass” ma intendono “portare la guerra in Transnistria“. «È probabile che Putin imporrà la legge marziale in Russia per continuare a portare avanti la guerra. Userà l’arma nucleare solo se si troverà di fronte a una minaccia esistenziale».

A seguire è intervenuto il generale Scott Berrier, direttore dei servizi di intelligence militari Usa, che ha dichiarato che la guerra è in stallo: “al momento in Ucraina non stanno vincendo né i russi né le forze di Kiev. C’è uno stallo nella guerra”. “L’approccio da avere adesso è aspettare e vedere”, ha aggiunto, sottolineando che “lo stallo potrebbe durare a lungo, non ci sono segnali di una svolta a breve”.

Il presidente cinese Xi Jinping e quello francese Emmanuel Macron hanno avuto oggi un colloquio durante il quale hanno convenuto che “tutte le parti interessate dovrebbero sostenere Russia e Ucraina per ripristinare la pace attraverso i negoziati”. A riferirlo i media di Pechino dopo il colloquio telefonico tra i due leader. Xi ha sottolineato che la Cina “ha promosso colloqui di pace a modo suo e supporta i Paesi europei nel prendere in mano la sicurezza dell’Europa. Dobbiamo essere particolarmente vigili sui confronti tra gruppi, che rappresenteranno una minaccia più grande e più duratura per la sicurezza e per la stabilità globali”. 

Il consigliere del presidente Ucraino Zelensky, Mykhailo Podoliak, ha dichiarato che i negoziati al momento sono congelati ma che “riprenderanno”: «probabilmente è necessario che questa seconda fase della guerra si esaurisca perché possa riprendere. I russi nell’Est stanno provando a metterci pressione: appena capiranno che non ci riescono, diventeranno più realisti. Lo scambio di prigionieri, i corridoi umanitari e il ritorno dei nostri cittadini portati in Russia, invece, sono attività che proseguono», ha spiegato.

Zelensky intanto ha fatto sapere di aver presentato la seconda parte del documento necessario per l’ingresso nell’Unione Europea dopo l’ottimismo mostrato da Von der Leyen ieri, che ha chiarito che la risposta arriverà a giugno.

Per il Parlamento lituano, intanto, l’invasione russa in Ucraina è “genocidio”. Come riferisce la Cnn, il Seminas ha approvato all’unanimità una risoluzione in cui riconosce “l’aggressione armata su larga scala – guerra – contro l’Ucraina da parte delle forze armate della Federazione russa e della sua leadership politica e militare come un genocidio contro il popolo ucraino” e accusa Mosca di aver “deliberatamente e sistematicamente preso di mira obiettivi civili“, dichiarando la Russia “uno Stato che sostiene e perpetra terrorismo“.

La ministra degli Esteri tedesca Baerbock è arrivata questa mattina in visita a Bucha: «nessuno può eliminare il dolore delle madri e dei padri di Bucha», ha dichiarato, prima di incontrare Zelensky. «È stato un incontro significativo – ha affermato Zelensky precisando che – il sostegno dei vostri Paesi è importante e prezioso per noi. Grazie per essere solidali con il popolo ucraino oggi. Penso che insieme possiamo vincere. Vincere significa restituire all’Ucraina tutti i diritti e le libertà dei nostri cittadini sul nostro territorio».

Il leader nordcoreano Kim Jong-Un ha scritto a Putin esprimendo ferma solidarietà per “la causa” del popolo russo.

Il Papa ha dichiarato che serve una “conversione” che “smilitarizzi i cuori”.

Dalla Russia fanno sapere di non aver intenzione di chiudere le ambasciate dei Paesi dell’Unione Europea “di propria iniziativa”: «non è nella nostra tradizione. Riteniamo che il lavoro delle missioni diplomatiche sia importante – ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo, Aleksandr Grushko – non è stata la Russia a dare inizio a una guerra diplomatica e una campagna di espulsioni».

Joe Biden ha firmato la legge per un rapido invio di armi all’Ucraina. Il presidente americano si è rifatto a un provvedimento del 1941 usato per fornire equipaggiamenti ai britannici che combattevano contro la Germania nazista.

L’agenzia energia nucleare ha chiesto di poter fare un’ispezione a Zaporizhzhia. Il direttore generale dell’Iaea (International Atomic Energy Agency,) Rafael Mariano Grossi, ha dichiarato stamani davanti alla sottocommissione Sicurezza e Difesa del Parlamento Europeo, a Bruxelles: «c’è una situazione molto particolare, con una compresenza di operatori ucraini, che gestiscono l’impianto, che sono sotto l’autorità militare della potenza occupante. In più ci sono alcuni esperti russi che sono là. È quello che mi preoccupa, perché ci può essere il potenziale per disaccordi, per situazioni poco chiare, che potrebbero portare ad incidenti».

Fronte economico

La Francia si mostra ottimista per il raggiungimento di un accordo tra gli Stati membri dell’Unione europea sul progetto di embargo sul petrolio russo, attualmente bloccato dall’Ungheria di Viktor Orbán, come dichiarato dal segretario di Stato francese agli Affari europei Beaune.

Per affrontare la sfida si tiene oggi un colloquio tra il presidente francese Macron e Orban.

L’Unione europea ha proposto un meccanismo flessibile nell’imposizione dell’embargo petrolifero alla Russia che tenga conto degli interessi di tutti gli Stati membri. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che lo definisce inaccettabile. Conferma l’ipotesi il commissario Ue per l’Allargamento Varhelyi dichiarando che la Commissione europea sta valutando di emettere nuovo debito comune per sostenere il finanziamento della ricostruzione dell’Ucraina nei prossimi mesi. Il fondo di solidarietà avrebbe un valore stimato in 15 miliardi di euro.

Secondo l’agenzia Bloomberg, da domani ci sarà uno stop del gas verso l’Europa da un punto di ingresso in Ucraina.

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA/EPA