Nel naufragio di Cutro è morta anche la giornalista e attivista per i diritti umani Torpekai Amarkehl
La premier Giorgia Meloni ha affermato che sulla questione dei flussi migratori l’Italia “non può rimanere più sola ad affrontare il fenomeno”.
«Nel Consiglio dei ministri di giovedì e nel prossimo Consiglio europeo, il governo italiano continuerà la sua battaglia per fermare i trafficanti di esseri umani e le morti in mare» ha dichiarato Meloni.
Naufragio di Cutro, tra le vittime anche la giornalista Torpekai Amarkhel
Tra le vittime del naufragio di Steccato di Cutro, in Calabria, c’era anche la giornalista afghana Torpekai Amarkhel. La 42enne era un’attivista per i diritti umani per l’Onu, per la quale realizzava servizi servizi fotografici sulla condizione delle donne in Afghanistan.
Amarkhel collaborava anche con la Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA): per questo non poteva più vivere a Kabul, governata dal regime talebano, e aveva deciso di intraprender il viaggio verso l’Europa. Insieme alla giornalista sono morti tre componenti della sua famiglia. Con loro c’era anche una bambina di 7 anni, che al momento risulta dispersa.
Una delle sorelle di Amarhel, Mida, arrivata a Crotone da Rotterdam, ha dato mandato al pool di legali creato a Crotone per assistere gratuitamente le famiglie delle vittime, di rappresentarla nel procedimento giudiziario che scaturirà dall’indagine della Procura della Repubblica di Crotone attualmente in corso. La donna ha chiesto a uno dei legali, Luigi Li Gotti, di diffondere l’immagine della famiglia a Kabul, poco prima della partenza.
«La sorella di Torpekai, che ci ha chiesto di rappresentarla – ha scritto Li Gotti su Facebook– ci ha pregato di pubblicare questa immagine per ricordarla».
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/EPA/Rafal Guz POLAND OUT