La cestista Usa è stata condannata a 9 anni per possesso di Cannabis
Peggiorano le condizioni della cestista americana Brittney Griner, arrestata in Russia perché trovata in possesso di olio di cannabis: i suoi avvocati hanno reso noto il suo trasferimento da un centro di detenzione a una colonia penale.
Non è tardata la replica degli Stati Uniti che hanno accusato Mosca di “mancanza di buona fede” nei negoziati che le due parti stanno portando avanti per la liberazione della giocatrice di basket.
La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha dichiarato: «come amministrazione continuiamo a lavorare in modo instancabile alla sua liberazione. Il presidente ha chiesto all’amministrazione di fare di tutto per convincere i carcerieri a migliorare quelle condizioni che Griner potrebbe vedere peggiorate in una colonia penale. Il Governo americano ha fatto un’offerta significativa ai russi per risolvere detenzioni inaccettabili e sbagliate di cittadini americane. Nelle settimane successive, nonostante una mancanza di buona fede nei negoziati da parte dei russi, il governo americano ha continuato a portare avanti quell’offerta e a proporre soluzioni alternative attraverso tutti i canali possibili».
Alla sportiva sono stati dati 9 anni lo scorso agosto che potrebbe scontare in condizioni detentive molto dure. Griner dovrà pagare anche una pena pecuniaria da un milione di rubli, quasi 16 mila euro, perché nel suo bagaglio aveva sigarette elettroniche liquide contenenti olio di hashish.
L’arresto è diventato un caso diplomatico soprattutto a causa delle tensioni già esistenti tra i due poli per la guerra in Ucraina. Questa mattina, 10 novembre, il presidente Biden ha dichiarato che spera che Vladimir Putin sia più disposto a negoziare il rilascio della stella della WNBA, “ora che le elezioni sono finite”: «la mia speranza è che ora che le elezioni sono finite, il signor Putin possa discutere con noi e sia disposto a parlare più seriamente di uno scambio di prigionieri».
di: Micaela FERRARO
FOTO: EPA/MAXIM SHIPENKOV