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Mosca contro il piano di risparmio energetico del ministro Cingolani: “italiani soffriranno”

Dopo il patto firmato ieri dal presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz per la fornitura di gas, la Russia continua a tirare la fune nella lotta sulle forniture di gas.

Il blocco delle forniture dal Nord Stream, tuttavia, non mettono in una buona posizione l’Europa che rischia una nuova ondata di recessione economica.

Il ministro dell’Energia russo, Nikolay Shulginov, ha dichiarato che l’Europa avrà bisogno del gas russo “almeno fino al 2027”. «L’Europa non può fare affidamento su nessuno tranne che sugli Stati Uniti, che stanno aumentando la produzione di gas naturale liquefatto – ha detto, intervistato dall’agenzia Tass in occasione dell’Eastern Economic Forum. – Penso che il prossimo inverno dimostrerà quanto sia reale o meno la loro fiducia nella possibilità di rifiutare il gas russo. Farlo porterà all’arresto della loro industria e della loro produzione di energia elettrica tramite gas. Sarà una vita totalmente nuova per gli europei: assolutamente insostenibile per loro».

La portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, inoltre, punta il dito contro il piano per la riduzione della dipendenza dalle fonti energetiche russe elaborato dal ministro per la Transizione ecologica italiano, Roberto Cingolani. «È imposto a Roma da Bruxelles, che a sua volta agisce su ordini di Washington, ma alla fine saranno gli italiani che dovranno soffrire – scrive su Telegram la funzionaria. – Roma è spinta al suicidio economico per la frenesia sanzionatoria euro-atlantica. Le sanzioni sono diventate uno strumento di concorrenza sleale contro i produttori italiani. Quando le imprese italiane crolleranno, saranno comprate a buon mercato dagli Yankee».

Non tarda ad arrivare la riposta dell’Italia. Giuseppe Marici, portavoce del ministro Di Maio, replica affermando: «ancora un volta dalla Russia arrivano dichiarazioni strumentali a poche settimane dal voto. Ennesima prova che le autorità russe si stanno rendendo protagoniste di chiare ingerenze, con la diffusione di notizie propagandistiche. C’è una certezza: ad oggi le famiglie e le imprese italiane rischiano di essere strozzate economicamente dagli aumenti del gas. Questi ultimi, a loro volta, derivano dalle speculazioni russe e da una guerra che Putin continua a portare avanti causando la morte di centinaia di vittime innocenti».

Lo stesso ministro, intervenuti a Napoli a margine della presentazione del XXXVI rapporto sul commercio estero, ha dichiarato: «prezzo del gas? La misura è colma. E se Putin ha portato il prezzo del gas ad oltre 270 euro a chilowattora è il momento di tornare indietro, che oltre 80 euro non si può andare. Dobbiamo reagire come Europa, venerdì ci sarà una riunione importantissima dei ministri dell’economia dell’Europa e stabilire un tetto prezzo massimo al prezzo gas».

L’Occidente, intanto, cerca nuovi modi per garantire le forniture e calmierare i prezzi dell’energia. Sul tavolo c’è anche il price cap di cui Macron si è detto favorevole. «La Germania ha bisogno del nostro gas e noi abbiamo bisogno dell’elettricità prodotta nel resto dell’Europa, e in particolare in Germania – ha commentato l’inquilino dell’Eliseo. – Contribuiremo alla solidarietà europea in materia di gas e beneficeremo della solidarietà europea in materia di elettricità nelle prossime settimane e mesi, questo si tradurrà dal punto di vista franco-tedesco in modo molto concreto. Finalizzeremo nelle prossime settimane i necessari collegamenti per poter fornire gas alla Germania se c’è un bisogno di solidarietà e ogni volta che ce ne sarà. Fin da oggi, per la prima volta da molto tempo, la Francia è esportatrice di gas verso il resto dell’Europa. Rafforzeremo questo aspetto e ci metteremo in grado di essere solidali sul piano del gas con la Germania se l’inverno sarà difficile e se loro ne avranno bisogno. Allo stesso modo – ha aggiunto il presidente francese, – la Germania si è impegnata ad una solidarietà elettrica nei confronti della Francia e si metterà nella situazione di avere più elettricità e soprattutto di fornirci, nelle situazioni di picco, la sua solidarietà elettrica. Questa solidarietà franco-tedesca è l’impegno che abbiamo preso con il cancelliere Scholz».

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, nel frattempo, accusa Putin di usare il gas come ricatto. Durante una conferenza trasmessa dalla Tv di Stato Trt ha dichiarato: «l’Europa affronterà grandi sfide per il gas naturale durante l’inverno ma noi non abbiamo alcun problema. Le sanzioni contro la Russia hanno spinto il presidente russo Vladimir Putin ad agire in questo modo, sta utilizzando ovviamente tutti suoi mezzi e le sue armi, e una delle sue carte più importanti è il gas naturale. La Turchia in questo momento non ha alcun problema riguardo alle forniture di gas naturale» – ha aggiunto, sottolineando che i problemi per l’approvvigionamento dei Paesi europei sarebbe stato causato dalle sanzioni imposte alla Russia.

Intanto, in Italia, il segretario generale di Assopetroli-Assoenergia, Sebastiano Gallitelli, si rivolge al ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, perché vengano messe in campo misure efficaci e propone di spegnere i riscaldamenti per 30 giorni in più “mediante l’accensione ritardata degli impianti di 15 giorni e lo spegnimento anticipato di ugual periodo“. Ciò consentirebbe “una riduzione del 10% dei consumi annui delle famiglie“.

Secondo quanto riferisce in un comunicato la Gazprom, Cina pagherà in rubli e yuan le forniture di gas attraverso il gasdotto Sila Sibiry. Durante l’incontro in videoconferenza tra il presidente della Gazprom, Alexei Miller, e quello della compagnia cinese Cnpc, Dai Houliang, sono stati anche firmati accordi aggiuntivi all’intesa per la vendita a lungo termine di gas alla Cina lungo la rotta orientale.

A parlare sul tema gas è anche Michele Marsiglia, presidente di FederPetroli, affermando che “sul Piano di razionamento illustrato dal ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani siamo alquanto stupiti. Abbiamo contribuito a stoccare gas fino a giungere al 90% di capacità, un buon risultato in pochi mesi, stretto accordi con altri paesi come l’Algeria, Congo, Angola, Mozambico, Qatar e pure dovremo impostare i termostati con qualche grado in meno“, concludendo che “qualcosa non quadra tra noi dell’industria petrolifera ed il Ministero della Transizione Ecologica“.

Il ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani, cercando di non rispondere all’attacco di Mosca, afferma “no comment“, aggiungendo che “a questi attacchi preferisco non rispondere“.

di: Alessia MALCAUS

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