EPA/Marc Israel

Attivista di Likud: “dove sei, Shwekey?”, la denuncia di Liat Ben-Ari

Un video gira nei social network israeliani, una voce chiede: “dov’è tuo figlio? Dicci dove è scomparso tuo figlio. Shwekey, dove sei finito?”. È l’ennesimo video, l’ennesimo post di odio arrivato a minacciare la famiglia di Liat Ben-Ari, la pm israeliana che sta indagando nel filone di inchiesta che coinvolge il neo primo ministro (di nuovo) Benjamin Netanyahu, leader di Likud. È stata la stessa Ben-Ari a denunciare tutto alle autorità, dopo la minaccia rivolta verso suo figlio, Tomer Shwekey.

Nella denuncia Ben-Ari ha riferito all’unità investigativa 443 del Lahav (una sorta di Fbi israeliano con mandato di indagare anche all’interno dei corpi di polizia di Tel Aviv) la donna ha accusato un attivista di Likud, Rami Ben-Yehuda (l’autore del video e voce di sottofondo) di aver minacciato lei e Tomer, dicendo di essere sulle sue tracce e chiedendo dove si trovasse il ragazzo.

Non è la prima volta che l’unità di indagine interna Lahav viene chiamata a intervenire in un episodio riguardante l’immenso piano accusatorio nei confronti del nuovo primo ministro Netanyahu, “nuovo” ma non troppo visto che si tratta del leader più “longevo” (in senso politico) della storia dello stato di Israele. Tra i capi d’accusa corruzione e concussione. Ben-Ari si è detta sconfortata e ha più volte dichiarato di essere sul punto di abbandonare il ruolo, a seguito di reiterate minacce. D’altronde nemmeno Ben-Yehuda è un nome nuovo: era già stato identificato a Settembre nel ruolo di “picchiatore” alle manifestazioni degli attivisti israeliani anti Netanyahu che si erano svolte dopo l’inizio dei procedimenti.

di: Caterina Maggi

FOTO: EPA/MARC ISRAEL