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La Dda di Messina ha chiesto anche confische di denaro e attività per oltre 30 milioni di euro nei confronti dei 101 imputati nel maxiprocesso dei Nebrodi relativo alle truffe agricole all’Ue operate dai clan di Tortorici

La Dda di Messina ha richiesto condanne per 1.045 anni nei confronti di 101 imputati nel maxiprocesso dei Nebrodi in merito alle truffe agricole all’Unione Europea e all’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) da parte di gruppi mafiosi di Tortorici.

La Procura, guidata da Maurizio De Lucia, ha chiesto anche confische di denaro e attività per oltre 30 milioni.

Nel gennaio 2020 l’inchiesta portò a 94 arresti e al sequestro di 151 aziende agricole: si è trattato di una delle più vaste operazioni antimafia eseguite in Sicilia e in Italia sul versante degli accertamenti sulle frodi sui Fondi Europei dell’Agricoltura.

L’indagine, svolta dalla Guardia di Finanza di Messina e dei Carabinieri del ROS, portò a galla il raggiro operato dai due clan di Tortorici, paese del Parco dei Nebrodi, i Batanesi e i Bontempo Scavo: per anni avevano i incassato indebitamente risorse europee per oltre 5,5 milioni di euro, compiendo centinaia di truffe nei confronti dell’Agea, l’ente che eroga i finanziamenti stanziati dall’Ue ai produttori agricoli.

La truffa si basava sull’individuazione di terreni “liberi” (quelli per i quali non erano state presentate domande di contributi). I clan ottenevano la disponibilità dei terreni o imponendo ai reali proprietari di stipulare falsi contratti di affitto con prestanome dei mafiosi o attraverso atti notarili falsi. L’allora presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci denunciò tutto, rischiando poi la vita in un attentato.

di: Francesca LASI

FOTO: ANSA/CARMELO IMBESI