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I mercenari russi starebbero favorendo l’immigrazione clandestina verso il nostro Paese per influenzare indirettamente le elezioni

I rami dell’influenza russa sembrano allungarsi fino alle coste della Libia dove, secondo quanto emerge oggi su Repubblica da una fonte qualificata dell’intelligence nostrana, i mercenari del gruppo Wagner starebbero coadiuvando gli sbarchi verso i porti italiani.

L’informazione era già trapelata dopo l’inizio della guerra, quando sembrava che il Cremlino volesse sfruttare la sua influenza nell’area per sostenere le partenze dei richiedenti asilo.

Oggi, con gli sbarchi in netto aumento, il quadro sembra acquisire sostanza. Dall’inizio del 2022 sulle nostre coste sono sbarcati 38.778, contro i 27.771 di tutto il 2021 e i 12.999 del 2020. Si tratta di imbarcazioni che salpano, arrivando dalla Cirenaica, dalle spiagge nei pressi dei porti di Derna e Tobruk sotto il controllo delle truppe di Haftar.

«La Libia è un cannone puntato sulla campagna elettorale – spiega la fonte. – L’immigrazione è forse l’arma più potente per chi ha interesse a destabilizzare e, dunque, a interferire sul voto di settembre». L’aumento degli sbarchi è un argomento elettorale da sempre fortissimo e cresce il sospetto che dietro a questo incremento ci sia lo zampino di Putin.

Proprio in Cirenaica infatti il gruppo Wagner è ben radicato con una presenza dai duemila ai cinquemila mercenari e quattro basi militari presidiate nel territorio del Governo non riconosciuto di Tobruk e del generale Haftar, cui viene così assicurato il controllo della zona.

Secondo quanto riferito oggi dall’intelligence britannica, i mercenari del gruppo Wagner starebbero assumendo posizioni di combattimento in prima linea anche nel Donbass per sostenere l’esercito russo in grave carenza di personale anche a causa delle ingenti perdite. I mercenari sarebbero sul territorio dal 2015 ma da allora non avrebbero mai assunto ruoli ufficiali di combattimento sul campo, almeno fino ad oggi.

Il Cremlino ha sempre negato qualsiasi filo diretto fra l’esercito privato di Wagner e lo Stato russo.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/ US GUARDIA COSTIERA