L’assessore lombardo alla Sicurezza La Russa ripreso mentre risponde al saluto romano durante un funerale
È un video che fa molto discutere quello circolato nelle ultime ore sui social che ritrae l’assessore regionale lombardo alla Sicurezza Romano La Russa fare un saluto fascista. Le immagini diffuse riprendono La Russa, fratello di Ignazio, partecipare al funerale dell’ex militante del Fronte della Gioventù Alberto Stabilini.
Durante la funzione per dire addio allo storico esponente della destra, nonché suo cognato, La Russa e gli altri astanti rispondono al “presente” invocato da una voce fuori campo, che si rivolge ai “camerati”, con il saluto fascista.
Non si fanno attendere le reazioni degli avversari politici, con il capogruppo del Pd in Lombardia Fabio Pizzul che chiede all’assessore di dissociarsi pubblicamente dato che “si tratta di un rito di chiara matrice neofascista“, un “fatto molto grave, non degno di un’istituzione democratica come la Regione Lombardia“.
«I cittadini sono stufi della politica delle baruffe, degli slogan e, come in questo caso, delle patetiche nostalgie fasciste» gli fa eco il consigliere di Azione Niccolò Carretta.
C’è poi il capogruppo del Movimento 5 Stelle Nicola Di Marco, secondo cui “Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia hanno il dovere di intervenire immediatamente“.
Pronta anche la risposta di La Russa: «chi vuol confondere il rito del presente con il saluto fascista ignora una tradizione militare che vige da secoli» dice il consigliere che, come aggiunge Fratelli d’Italia Milano, “nel video invita tutti a non fare il saluto romano“.
Letta: “non votate gli amici di Putin”. E poi rimarca: “possiamo ancora vincere”
«Basta che ci siano quattro-cinque punti che ballano nei collegi uninominali decisivi e noi possiamo vincere queste elezioni». La battaglia non è finita per il segretario del Pd Enrico Letta che a DiMartedì punta ancora sul voto utile.
«Ad esempio a Sesto San Giovanni, noi presentiamo Lele Fiano, figlio di un deportato in un campo di concentramento, la destra Isabella Rauti, Isabella Rauti… Lì o vince Fiano o vince Rauti. Chi vota per altri partiti, alla fine aiuta Rauti – spiega. – Basta poco per riuscire a spostare».
Il segretario del Pd ha criticato anche l’atteggiamento di alcune forze politiche verso la situazione di tensione internazionale: «crediamo che sulla Russia ci sia troppa ambiguità in troppe forze politiche nel nostro Paese. Questa ambiguità noi chiediamo che venga sciolta e che vengano dette parole chiare, che non ci sia nessuna forma di incertezza sul dove deve stare l’Italia. L’Italia sta contro la Russia, contro questa voglia di rompere le regole di rompere il diritto internazionale. Vorrei che tutti i leader politici lasciassero perdere le ambiguità avute finora».
Letta ha rivolto un appello agli elettori chiedendo loro di “non votare gli amici di Putin”: «il presidente russo partecipa al voto e sarà il primo a guardare al risultato, e a cercare di capire se sarà positivo o negativo per lui. Se vincerà la destra Putin sarà il primo a festeggiare. O si sta di qua o si sta di là, o con Putin o con l’Europa. La destra italiana è profondamente ambigua su questo tema e questo è un fatto molto negativo per il nostro Paese perché l’Europa non sarà ambigua».
Anche il ministro degli Esteri Di Maio incalza ancora sull’ombra russa dietro ai partiti: «le parole di Putin dimostrano che non si vuole fermare e che in Italia c’è ancora chi ammicca a Putin».
Centrodestra, è crisi sullo scostamento
Il Centrodestra nelle ultime ore si sta incrinando sul tema dello scostamento di bilancio. Secondo il leader della Lega Matteo Salvini è necessario per affrontare la crisi delle bollette. «Pare che ci si possa riconvocare in Parlamento anche dopo le elezioni. Mi rifiuto di pensare che un economista attento come Draghi non si renda conto del bisogno che c’è di un nuovo intervento. Chi chiede tempo e dice che si possa aspettare sbaglia: vale per Fdi e per il Pd. Sono a rischio chiusura migliaia di imprese e botteghe, è a rischio il sistema produttivo».
Secondo Berlusconi, invece, le risorse ci sono ed è possibile evitarlo: «non permetteremo a nessun costo e in nessun caso che gli aumenti dell’energia si scarichino sulle bollette pagate da imprese e famiglie con conseguenze molto molto gravi e un con costo molto più alto rispetto a un intervento sul gas. Metteremo tutte le risorse necessarie contro il caro bollette e credo sia possibile farlo evitando uno scostamento di bilancio. Ma se alla fine scostamento dovrà essere lo concordiamo con l’Ue».
Anche Giorgia Meloni vira al no: «lo scostamento del pareggio di bilancio non è la soluzione. È un pozzo senza fondo, sono soldi che regaliamo alla speculazione. Il punto di arrivo è il disaccoppiamento dei costi di gas ed energia, che è una misura strutturale».
Il presidente della Camera Roberto Fico intanto esclude la possibilità di un accordo tra il M5S e il centrodestra nella prossima legislatura.
Calenda, Draghi? Ancora possibile
Il leader di Azione Carlo Calenda, che con il Terzo Polo ha sempre sostenuto un ruolo di Mario Draghi nel prossimo Esecutivo, non esclude la possibilità che il premier possa ripensarci: «non poteva dire altro – dice riferendosi al secco “no” di Draghi a un secondo mandato – ma se la destra vince e Mattarella glielo chiede resterà».
«Io ricordo che Mattarella non sarebbe stato disponibile per un secondo mandato – aggiunge – ma per la patria il presidente Mattarella ha detto: ‘Sì, ci sono’».
Quanto al risultato elettorale, l’obiettivo è di superare “anche la Lega“, con l’asticella dell’insuccesso fissata “sotto alla doppia cifra“.
Ancora polemiche per Meloni
Ancora contestazioni per Giorgia Meloni che è a Palermo per proseguire la campagna elettorale. Mentre stava tenendo un comizio in piazza Politeama, alcune decine di persone si sono radunate per manifestare il proprio dissenso. I manifestanti sono stati tenuti lontani dalle forze dell’ordine.
«C’è qualcuno che strilla, ma lasciateli fare. Tanto io urlo di più, sono cintura nera di urlare – risponde loro Meloni. – Perché sono così nervosi? Perché non hanno niente da dire. Passano il tempo a criticarmi, ma se io fossi il Pd su quali temi farei campagna elettorale? Dopo un’ora e mezza non avrei una risposta
a questa domanda, quindi li capisco. Avendo condotto l’Italia nella condizione tragica nella quale si trova, stanno cercando in tutti modi di provocare, ma lasciateli fare. Loro sono nervosi perché hanno paura di perdere il loro potere».
Tajani: continuità alla nostra politica estera
«Noi di Forza Italia siamo per dare continuità alla nostra politica estera: difesa dell’Ucraina, sanzioni alla Russia, relazioni forti con gli Usa e grande presenza nella Nato – così Antonio Tajani di Forza Italia torna a tranquillizzare l’elettorato – Insomma, gli italiani e gli europei non devono avere paura, soprattutto se si rafforza il centro del centrodestra».
Berlusconi: “Forza Italia unica testimone della tradizione liberale”
«Vedete, la storia ci insegna che solo chi ha un grande passato può avere un grande futuro. Per questo oggi, vi voglio parlare di noi, di chi siamo e chi rappresentiamo – è Silvio Berlusconi a parlare nella sua pillola quotidiana di programma elettorale. – Noi siamo l’Italia che lavora e che produce, l’Italia di buonsenso e di buona volontà, l’Italia seria, concreta, perbene. Siamo l’Italia della famiglia e dell’impresa. In Italia, siamo gli unici testimoni e gli unici continuatori della tradizione liberale, cristiana, garantista, europeista e atlantista».
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/Mourad Balti Touati