Cultura del prodotto e innovazione tecnologica: il progetto partenopeo che esporta il caffè italiano
L’espresso, a Napoli ma non solo, è un’icona immortale della nostra cultura. E se volessimo coccolarci anche in casa con lo stesso piacere della tazzina del bar? Ci pensa Didiesse, azienda campana che produce macchinette da caffè con cialde ecosostenibili. A raccontarci questa scalata Fulvio di Santo, proprietario e Direttore Commerciale della Srl.
–Come si è diversificata la produzione Didiesse nei suoi 20 anni di esperienza?
«Il nostro primo inserimento di mercato avviene nel settore OCS – Office Coffee System, dunque comodato d’uso aziendale, che nel 2000 era appannaggio di industrie del nord Italia. Di qui, incoraggiati dal successo delle nostre macchinette, intuiamo le potenzialità di un’espansione in ambito domestico. È così che, nel 2006, nasce la Frog: dal design ai materiali, una macchina che porta nelle case un caffè più vicino possibile all’espresso, tutt’oggi nostro cavallo di battaglia. Ci siamo poi inseriti nel settore dell’Ho.Re.Ca., con una linea professionale per la piccola ristorazione che, a fronte di consumi ridotti e un utilizzo semplificato, garantisce risultati eccellenti. Infine, offriamo servizi di post-vendita e formazione per le aziende. Aprendo un canale di comunicazione diretto, mettiamo tutta la nostra competenza a disposizione del cliente, per spiegare il prodotto ma anche per raccontare il nostro modo di lavorare».
–A quali mercati vi rivolgete?
«Le certificazioni di cui siamo in possesso ci permettono di esportare con sicurezza i nostri prodotti in tutto il mondo. Stiamo ampliando la nostra rete commerciale anche negli Usa (con la Certificazione UL) e in Cina (con la CCC). Ad ogni modo, anche all’estero la nostra clientela è prettamente italiana; un prezioso riconoscimento di fedeltà da parte di un’audience che comprende la qualità delle nostre macchinette da caffè, un prodotto dalla forte connotazione culturale. Per questo, anche quando ci serviamo dei canali di vendita della grande distribuzione, ci impegniamo per far comprendere il valore aggiunto di un prodotto di qualità che, oltretutto, registra la più bassa incidenza di guasti sul mercato».
–Che cosa vi ha permesso di scalare così rapidamente il mercato?
«In vent’anni, non abbiamo mai abbandonato due elementi; scelte di responsabilità sociale che, al contempo, rispondono a un’esigenza di massima qualità. In primo luogo, la produzione locale. Le nostre macchinette non sono né cinesi né italiane: sono campane, dalla produzione all’assemblaggio, compreso il 70% della componentistica. Il Made in Italy per noi non è un’etichetta vuota: è grazie a questo investimento produttivo se una semplice Frog domestica arriva a fare anche 400 caffè al giorno. Il Premio Quality Award 2021 ne è solo l’ultima riprova. In secundis, l’uso delle cialde. Una scelta dettata anche dalla sinergia con Caffè Borbone, leader mondiale della produzione di cialde il cui fondatore e presidente Massimo Renda è anche azionista Didiesse al 50%. Siamo sempre rimasti fedeli a quella che è una scelta di sostenibilità, 100% green, senza costi aggiuntivi e con maggior capienza di caffè. Non c’è nessun motivo per preferire le capsule, inquinanti e meno performanti».
Additando la concorrenza, Didiesse lancia la sua sfida alle capsule, forte di una campagna di sensibilizzazione del pubblico che sta già dando i suoi frutti. Nel 2022, l’azienda delizierà la pausa caffè con interessanti novità, dai meccanismi di espulsione automatica della cialda alle macchinette con cappuccinatori e compatibili con prodotti solubili.