Il leader progressista Starmer riporta sul tavolo una sua vecchia battaglia per trasformare la Camera più alta in un organo elettivo
Prosegue la crociata contro la House of Lords britannica. A riaprire il dibattito è il leader dei Labour Keir Starmer che ha ribadito di voler abolire la Camera dei Lord sostituendola, se dovesse essere eletto primo ministro, con una camera elettiva così come la House of Commons al fine di “ripristinare la fiducia nella politica“.
Sul domenicale del Guardian, l’Observer, Starmer accusa la Camera più alta di compromettere l’attività politica, invorticando i conservatori in un gioco di scambi in cui si concedono titoli di lord a “lacché e donatori“.
Il leader labourista avrebbe rilanciato la proposta in una riunione in cui ha aperto anche ad una consultazione interna al partito per concretizzare la proposta. La nuova camera alta elettiva, le cui composizione e dimensioni sono ancora in fase di definizione, costituirà il perno del prossimo manifesto elettorale dei Labour.
Dopo i recenti fatti i media sono diventati particolarmente sensibili al tema. Ha fatto scalpore, ad esempio, la nomina a “lord” da parte di Boris Johnson dell’oligarca anglo-russo Evgheni Lebedev, proprietario dell’Evening Standard.
La stessa Truss, a una manciata di giorni dal suo ingresso a Downing Hill, aveva già avviato le procedure per concedere nuovi titoli.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/TOLGA AKMEN