Nel testo del discorso alla Nazione del cancelliere Scholz si legge: “non porteremo la Nato in guerra”. Trudeau annuncia la riapertura dell’ambasciata canadese a Kiev

È il 74esimo giorno di guerra in Ucraina. È in corso l’incontro in videoconferenza tra i leader dei Paesi del G7 al quale parteciperà anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per discutere degli sviluppi del conflitto e di nuove misure contro la Russia. Lo ha riferito un funzionario Usa. Il presidente Usa, Joe Biden, è collegato dalla sua casa nel Delaware, dove si trova per il fine settimana.

Nella dichiarazione seguita al vertice si legge che “le azioni di Putin in Ucraina rappresentano “un’onta” per la Russia e per il suo popolo”.

Nella dichiarazione si legge, inoltre: «il presidente ucraino Zelensky ha sottolineato la ferma determinazione dell’Ucraina a proteggere la propria sovranità e integrità territoriale. Ha affermato che l’obiettivo finale dell’Ucraina è garantire il pieno ritiro delle forze russe dall’intero territorio dell’Ucraina e garantire la sua capacità di proteggersi in futuro, ringraziando i membri del G7 per il loro sostegno. Restiamo uniti nella nostra decisione che il presidente Putin non deve vincere questa guerra contro l’Ucraina. Lo dobbiamo alla memoria di quelli che hanno combattuto per la libertà nella Seconda guerra mondiale, continuare a combattere per essa oggi, per il popolo dell’Ucraina, dell’Europa e della comunità globale. La guerra del presidente Putin contro l’Ucraina sta mettendo la sicurezza alimentare globale sotto forte stress. Insieme alle Nazioni Unite, chiediamo alla Russia di porre fine al suo blocco e a tutte le altre attività che impediscono la produzione e l’esportazione di cibo dell’Ucraina, in linea con i suoi impegni internazionali. Se non lo farà, questo sarà visto come un attacco alle forniture alimentari globali».

La Casa Bianca riferisce che i leader del G7 si sono impegnati a fermare l’import del petrolio russo.

Dopo il vertice arriva il comunicato di Palazzo Chigi: «insieme ai partner il presidente del Consiglio Mario Draghi ha ribadito l’importanza di uno stretto coordinamento per sostenere l’Ucraina e perseguire la pace promuovendo un immediato cessate il fuoco e negoziati credibili. Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina e dobbiamo andare avanti con il sesto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia. Allo stesso tempo, dobbiamo fare ogni sforzo per aiutare a raggiungere quanto prima un cessate il fuoco e per dare nuovo slancio ai negoziati. [La videoconferenza, NdR] ha offerto l’occasione per commemorare la fine della seconda guerra mondiale e la liberazione dalle sue atrocità. I leader hanno riaffermato l’unità dei Paesi G7 nel condannare l’aggressione ingiustificata da parte della Federazione Russa nei confronti dell’Ucraina, che ha riportato l’Europa agli orrori del secondo conflitto mondiale”. Lo riferisce Palazzo Chigi. I leader “hanno condiviso la viva preoccupazione per il prolungarsi delle ostilità e la necessità di mantenere alta attraverso le sanzioni la pressione sul Cremlino».

Secondo il premier britannico Boris Johnson, gli aiuti militari promessi dalla comunità internazionale all’Ucraina per difendersi “non sono più sufficienti”. Secondo Johnson, Kiev ha bisogno di equipaggiamento militare per riconquistare terreno. Il premier britannico ha poi parlato di “selvaggia ironia” in merito alla scelta die leader del G7 di riunirsi per discutere dell’invasione di Putin proprio mentre molti Paesi commemorano la fine della Seconda guerra mondiale.

Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio è intervenuto alla trasmissione di Rai Tre Che Tempo Che Fa. «Vorrei vedere più Paesi Ue attivi per rimettere in moto il negoziato partendo dalle concessioni di Zelensky che ha fatto, anche che potrebbe negoziare non considerando la Crimea – ha dichiarato il titolare della Farnesina – Putin ora deve dimostrare di venire al tavolo. Zelensky ha fatto aperture molto grandi che possono aprire al cessate il fuoco. Quello che ha detto Giuseppe Conte sulla legittima difesa in Ucraina credo sia condivisibile. Dobbiamo supportare l’Ucraina e il suo esercito per la sua legittima difesa e allo stesso tempo l’Italia continuerà a lavorare per la pace. Ma non possiamo pensare di fornire armi per colpire il suolo russo. Questo non sarebbe legittimo».

Il ministro ha poi affermato che sono 120 gli italiani rimasti in Ucraina e che “la stragrande maggioranza vuole restare lì”. «Ci sono ancora alcuni casi critici nelle aree più colpite dalle bombe russe e l’unità di crisi della Farnesina continua a seguire una ad una tutte queste persone”».

Nel testo del discorso alla Nazione del cancelliere Olaf Scholz che verrà trasmesso questa sera in tv si legge: «non prenderemo alcuna decisione che porti la Nato in guerra Il fatto che non ci debba essere più una guerra mondiale, e certamente non una guerra fra potenze nucleari, anche questo è un insegnamento dell’8 maggio. Sono profondamente convinto: Putin non vincerà, l’Ucraina resisterà. Libertà e sicurezza vinceranno. Come libertà e sicurezza – continua il testo diramato dalla cancelleria – trionfarono 77 anni fa contro l’oppressione, la violenza e la dittatura. Dare oggi un contributo a questo significa mai più – ha aggiunto citando le famose parole ‘Nie wieder’, mantra della Germania che non vuole rivivere l’orrore della guerra e dell’Olocausto – questa è l’eredità dell’8 maggio».

Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha annunciato a Kiev in una conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino Zelensky la riapertura dell’ambasciata del suo Paese. Trudeau ha promesso, inoltre, altri aiuti militari, compresi droni, immagini satellitari, armi di piccole dimensioni, munizioni e fondi per lo sminamento. Il primo ministro ha, poi, affermato che Ottawa toglierà i dazi su tutti i prodotti importati dall’Ucraina per il prossimo anno. «È chiaro che Putin è responsabile per odiosi crimini di guerra e deve risponderne» ha aggiunto Trudeau.

Il premier croato Andrej Plenkovic oggi a Kiev ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Come riferiscono i media a Belgrado Plenkovic, accompagnato dal ministro degli esteri Gordan Grlic Radman, ha espresso al leader ucraino la solidarietà e il pieno appoggio della Croazia alla resistenza contro l’invasione russa e alle aspirazioni di integrazione europea dell’Ucraina. Il premier croato, che ha incontrato anche il suo collega ucraino e il capo del parlamento di Kiev ha annunciato il ritorno a Kiev dell’ambasciatrice croata Anica Djamic, che ha ripreso la sua normale attività nella capitale ucraina.

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha avuto un colloquio con il segretario di Usa Antony Blinken e ha riferito che sono in arrivo nuove sanzioni dagli Stati Uniti contro Mosca.

«Nella Giornata della Memoria e della Riconciliazione, Giornata della Vittoria in Europa, il segretario di Stato Usa Blinken e io abbiamo coordinato i passi per avvicinare il giorno della vittoria dell’Ucraina. Stanno arrivando nuove rigide sanzioni statunitensi contro la Russia» ha scritto Kuleba su Twitter, sottolineando che durante il colloquio sono state discusse le modalità per “sbloccare le esportazioni alimentari dell’Ucraina e garantire la sicurezza alimentare globale”.

di: Francesca LASI

FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO