KOSOVO

La forza internazionale Kfor “controlla da vicino” la situazione ed è pronta a intervenire “se necessario”

Dopo le proteste delle scorse ore, il Governo del Kosovo ha posticipato al primo settembre l’obbligo per i serbi del Nord a richiedere targhe automobilistiche rilasciate dalle istituzioni di Pristina.

L’Alto rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell, ha dichiarato di accogliere “con favore” la decisione di spostare le misure. E l’Ue invita alla calma: «Stiamo seguendo da vicino gli sviluppi in Kosovo del Nord con preoccupazione. Chiunque sia coinvolto deve restare calmo e ogni azione non coordinata e unilaterale che mette in discussione la stabilità e la sicurezza, e che impedisce la libertà di movimento per tutti i cittadini, deve cessare immediatamente» ha detto Peter Stano, portavoce di Borrell.

La Nato è pronta a intervenire per sedare le tensioni tra Kosovo e Serbia, “se sarà necessario”. Lo ha comunicato la forza internazionale Kfor, a guida Nato, che ha dichiarato di essere “pronta a intervenire” se la stabilità fosse “messa in pericolo” in base al suo mandato sancito dalle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

La Kfor ha lanciato un appello al dialogo dichiarando di essere in contatto sia con il Kosovo sia con la Serbia.

È intervenuta anche la Russia. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che “tutti i diritti dei serbi in Kosovo devono essere rispettati”.

Nel nord del Kosovo, intanto, sarebbe iniziata la rimozione delle barricate erette domenica, con mezzi pesanti, dalle comunità a maggioranza serba.

di: Micaela FERRARO

FOTO: EPA/VALDRIN XHEMAJ