EPA/OLEG PETRASYUK

Al via il referendum per l’annessione alla Russia. Mosca: “referendum sono conformi a Carta Nazioni Unite”. Investigatori Onu: “in Ucraina bambini stuprati e torturati”

Oggi nelle Regioni ucraine occupate dalla Russia, Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, inizia il referendum per l’annessione alla Federazione, che sarà in lingua russa e ucraina.

Intanto, il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha affermato che “la Spagna condanna con fermezza i referendum organizzati per annettere i territori occupati, che rappresentano una chiara violazione delle norme internazionali: il loro esito non sarà mai riconosciuto“.

Il governatore ucraino in esilio di Lugansk Sergey Gaidai, riportato dal Guardian, ha affermato: «Gli occupanti russi hanno organizzato gruppi armati per circondare le abitazioni e costringere le persone a partecipare al cosiddetto referendum. I cittadini sono stati minacciati: coloro che non parteciperanno alla votazione verranno automaticamente licenziati dal lavoro. Le autorità hanno vietato alla popolazione locale di lasciare la città tra il 23 e il 27 settembre».

Ma la presidente del Consiglio della Federazione russa Valentina Matviyenko ha dichiarato ai giornalisti in merito al referendum: «Sono certa che i referendum si svolgeranno in modo tale che nessuno avrà motivo di mettere in dubbio la legittimità. L’espressione della volontà avviene in conformità alle norme internazionali e alla Carta delle Nazioni Unite. I residenti della Rpd, della Rpl e degli altri territori liberati hanno questo diritto, un diritto legale. E nella situazione attuale è il diritto alla vita».

«Se in Donbass, dove si vota oggi per il referendum vincerà il sì per l’unione con la Russia, Mosca considererà ogni attacco contro questo territorio come un attacco al proprio territorio», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

«Il fatto che molti russi non vogliano partecipare alla guerra è un buon segnale. In tutte le richieste di asilo si dovrà verificare che ci sia stata effettivamente una diserzione», ha affermato il portavoce del cancelliere tedesco, Steffen Hebestreit, in conferenza stampa.

Secondo quanto annunciato dal governo di Helsinki, la Finlandia limiterà “in modo significativo” l’ingresso dei russi sul proprio territorio dopo le code che si sono create al confine.

L’inchiesta dell’Onu

Secondo quanto riferito dal capo della Commissione d’inchiesta, Erik Mose, gli investigatori dell’Onu in Ucraina hanno documento una vasta gamma di crimini contro i minori, inclusi casi di bambini “stuprati, torturati e confinati illegalmente“.

«Nei casi su cui abbiamo indagato, l’età delle vittime di violenza sessuale e di genere va dai 4 agli 82 anni. Ci sono stati episodi in cui i parenti sono stati obbligati ad assistere ai crimini. Sulla base delle prove raccolte dalla Commissione d’inchiesta, questa ha concluso che sono stati commessi crimini di guerra in Ucraina», ha dichiarato Mose.

La situazione al fronte

La Russia sta assistendo ad un esodo di massa: diversi russi, nel tentativo di fuggire alla chiamata militare per la guerra, stanno scappando dal Paese. Alla frontiera con la Georgia si sono formate code. Un cittadino anonimo ha riferito di aver preso il passaporto e di essersi diretto al confine, senza fare le valigie, subito dopo l’annuncio del presidente, affermando: “Mi spezzerò il braccio, la gamba… qualsiasi cosa pur di evitare la leva”.

A differenza della Georgia, la Finlandia, che condivide un confine di 1.300 km (800 miglia) con la Russia, richiede un visto per viaggiare e ha anche segnalato un aumento del traffico durante la notte, ma ha affermato che è a un livello gestibile.

Intanto, altre destinazioni come Istanbul, Belgrado o Dubai, hanno visto i prezzi dei biglietti salire alle stelle subito dopo l’annuncio.

«Vai coraggiosamente a compiere il tuo dovere militare. E ricorda che se muori per il tuo Paese, sarai con Dio nel suo regno, gloria e vita eterna», afferma il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill esortando gli uomini della Federazione alla mobilitazione lanciata dal presidente Vladimir Putin, invitando i fedeli a “non avere paura della morte”.

Da fosse comuni nella parte orientale dell’Ucraina, a Izyum, sono stati esumati 447 corpi, 30 di questi presentano “segni di tortura” secondo quanto denunciato dal governatore regionale Oleg Sinegubov. «Ci sono corpi con una corda al collo, con le mani legate, con arti spezzati e ferite da arma da fuoco. Diversi uomini hanno subito l’amputazione dei genitali. La maggior parte sono civili, 21 sono militari» ha dichiarato Sinegubov. Al termine dell’esumazione si contano i corpi di 215 donne, 194 uomini, 22 militari e cinque bambini.

Un altra fossa comune è stata ritrovata nel villaggio di Kozacha Lopan nella regione di Kharkiv.

Il tema nucleare

Nel frattempo, continua il dibattito sulla minaccia russa per il possibile impiego del nucleare. Da Washington arriva l’ammonizione nei confronti della leadership russa che qualunque ricorso ad armi atomiche avrebbe “conseguenze gravi”, senza specificare quali.

Ex funzionari e ufficiale hanno dichiarato ai media che l’America potrebbe reagire impiegando attacchi “devastanti attacchi” a obiettivi russi come la Crimea o la Flotta del Mar Nero.

Intanto, secondo quanti rivelato dal Washington Post, gli Usa avrebbero inviato per diversi mesi comunicazioni private a Mosca, anche attraverso il dipartimento di Stato, ammonendo la leadership russa sulle gravi conseguenze che seguirebbero l’uso dell’arma nucleare.

di: Federico ANTONOPULO

aggiornamento: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: EPA/OLEG PETRASYUK