Il tiktoker più seguito al mondo è cresciuto e ha studiato in Italia ma è ancora cittadino senegalese: la sua storia riaccende il dibattito mentre Montecitorio apre la discussione sulla proposta di legge per lo ius schoale
Con i suoi 142,4 milioni di follower, che lo hanno reso il profilo più seguito al mondo su TikTok, la storia di Khaby Lame riporta ancora una volta all’attenzione dei media la questione della cittadinanza: il tiktoker si trova infatti in Italia da quando aveva poco più di un anno ed è cresciuto a Chivasso ma, dopo 22 anni, non è ancora un cittadino italiano.
Nonostante abbia frequentato tutte le scuole in Italia e svolto qui diversi lavori, a dispetto della giovane età, Khaby Lame è ancora un cittadino senegalese. La storia dell’influencer è emblematica perché racconta le difficoltà che migliaia di persone in Italia devono affrontare non avendo diritto al passaporto italiano pur avendo studiato e vivendo nel Paese da anni, se non da sempre.
Proprio ieri alla Camera nella Commissione Affari Costituzionali si è riaperto il dibattito sullo ius scholae, con l’analisi del testo di legge che vorrebbe attribuire la cittadinanza ai bambini giunti in Italia prima dei 12 anni a patto che abbiano concluso almeno un ciclo di studi di cinque anni.
Durante la discussione volano stracci: il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone ha duramente contestato la presidente della Commissione Vittoria Casa, ex M5S passata al nuovo gruppo di Di Maio.
«È stata imposta la votazione a parere favorevole senza consentire le dichiarazioni di voto, senza accertare le osservazioni proposte dal centrodestra e senza terminare la votazione con i contrari e gli astenuti» accusa Mollicone, mentre altri deputati sostenevano il “chiaro” parere consultivo favorevole della Commissione alla proposta di legge in Parlamento, parere calendarizzato per oggi.
Proprio oggi infatti alla Camera comincerà la discussione del testo di legge. «Oggi ci sono delle persone che fanno 10 anni di ciclo scolastico, parlano non solo italiano ma anche i nostri dialetti, e non hanno la cittadinanza italiana: siamo all’assurdo» ha dichiarato il presidente della Camera Fico annunciando la discussione del provvedimento.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI