andrea agnelli juventus

Rinviata a giudizio per falso in bilancio tutta la società dimissionaria, compreso l’ex presidente Andrea Agnelli

Era una tempesta preannunciata quella che si è abbattuta sulla dirigenza bianconera. La Procura di Torino ha inoltrato 12 richieste di rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta Prisma.

L’indagine, chiusa lo scorso ottobre, ha portato nei giorni scorsi alle dimissioni “di massa” della dirigenza, compreso l’ex presidente Andrea Agnelli. Gli inquirenti accusano la società torinese di falso in bilancio nel triennio 2018-2020.

Fra gli indagati ci sono, oltre ad Agnelli, anche il suo ex vice Pavel Nedved, l’ex direttore sportivo Fabio Paratici, l’ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene, Marco Re, Stefano Bertola, Stefano Cerrato, Cesare Gabasio, Francesco Roncaglio, Enrico Vellano, Stefania Boschetti e Roberto Grossi.

Gli indagati, cui si aggiunge anche la Juventus coinvolta in qualità di persona giuridica, erano in origine 15 ma la Procura ha stralciato tre posizioni, probabilmente preludendo a una richiesta di archiviazione nei confronti di Paolo Piccatti, Nicoletta Paracchini e Silvia Lirici, componenti del collegio sindacale.

I pm avevano inizialmente richiesto anche l’interdizione dalle cariche per Agnelli e gli altri dirigenti, motivandolo con il timore di una reiterazione del reato in occasione dell’imminente approvazione del bilancio della società bianconera. Il giudice ha però respinto la richiesta di custodia cautelare e la Procura ha rinunciato all’appello.

A indagare è anche la Ficg che ha aperto un filone separato rispetto a quello sulle plusvalenze e che riguarda invece gli stipendi dei calciatori.

Il club ha rilasciato una nota in merito alle richieste di rinvio a giudizio: «sulla base di un solido set di pareri di primari professionisti legali e contabili il board di Juventus è pervenuto, con compattezza, alla conclusione unanime da parte dei 9 consiglieri in carica alla data del 28 novembre 2022, che il trattamento contabile adottato nei bilanci contestati rientra tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili, e le contestazioni della Procura non paiono fondate».

E ancora, in risposta alle indagini della Figc scrive: «in ragione dell’assenza di qualsivoglia alterazione dei bilanci, le conclusioni delle autorità sportive (che già si sono espresse, con riguardo al tema plusvalenze, in senso favorevole a Juventus) non cambieranno: in assenza di alcuna alterazione contabile, ogni sanzione sportiva risulterebbe del tutto infondata».

Parola a Del Piero

L’ex numero 10 della Juventus, amato capito, Alessandro Del Piero, si è rivolto a tutti i tifosi bianconeri con un lungo post sui social network. «È un momento delicato per il club e adesso l’unica cosa che conta e che può fare chi ama la Juventus è mettere nelle migliori condizioni di lavorare le persone alle quali il club è stato affidato, per guidarlo in questa fase così complessa – scrive. – È un compito di grande responsabilità che merita tutto il nostro supporto, è il momento di essere ancora più juventini. Ci tengo soltanto ad augurare buon lavoro a tutti coloro che oggi si stanno occupando della Juventus, lo faranno con la professionalità, la dedizione e la passione – ne sono certo – che meritano il Club, i tifosi, la nostra maglia».

«La Juventus è una parte della mia vita, e nemmeno piccola – prosegue. – Per la mia storia, non sarò mai altro da quei colori. Come tutti i tifosi, seguo questa vicenda con grande attenzione e trasporto. Anche per il mio lavoro e il mio ruolo pubblico, in situazioni come queste inevitabilmente mi vengono chiesti commenti, e altrettanto inevitabilmente si scrive e si dice tanto. Credo sia giusto non commentare notizie e indiscrezioni, che magari possono poi tramutarsi in speculazioni. Così faccio oggi e così farò per i prossimi giorni».

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO