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Arriva la tradizionale relazione annuale sulle realtà lavorative italiane

È arrivata la relazione annuale dell’ispettorato del Lavoro sull’attività dell’anno passato, da cui è emerso che, su 62.710 ispezioni realizzate nelle aziende dal solo personale dell’Inl nel 2021, oltre il 62% è risultato irregolare. Se si considerano i controlli effettuati globalmente insieme a Inps e Inail, pari a 84.679, la percentuale delle realtà produttive con irregolarità sale al 69%.

In cima alla classifica, le realtà dove c’è meno sicurezza sono terziario ed edilizia. «Gli indici di irregolarità più elevati si riscontrano nell’edilizia e nel terziario laddove, in particolare, si rileva un tasso di irregolarità notevole nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione, trasporto e magazzinaggio, ma soprattutto nei servizi a supporto delle imprese, dove gli indici di irregolarità sono riconducibili, in primo luogo, a esternalizzazioni e interposizioni illecite».

Per quanto riguarda i lavoratori in nero, costituiscono circa il 26% dei 59.362 lavoratori irregolari tutelati dall’Ispettorato nazionale del lavoro e nel rapporto tra il numero occupati “in nero” e quello delle ispezioni con esito irregolare, “le percentuali più elevate a livello regionale sono state rilevate in Campania (60 addetti “in nero” per 100 controlli con esito irregolare), seguita da Toscana (52%) e Calabria (48%)”.

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA/PAOLO SALMOIRAGO