Dopo mesi difficilissimi Seul ha un nuovo presidente, il dem Lee Jae-myung

Lee Jae-myung è il nuovo presidente della Corea del Sud. Alle elezioni presidenziali giunte dopo una profonda crisi politica il candidato del Partito Democratico ha vinto contro il candidato del Partito del Potere Popolare, Kim Moon-soo.

Lee Jae-myung, esponente dell’ala progressista del partito, porta comunque avanti politiche conservatrici in materia di diritti delle donne e della comunità LGBT+. Può contare sulla maggioranza nel Parlamento unicamerale, dove il Partito Democratico occupa 171 seggi su 300.

Per porre fine alla situazione di stallo politico è stato deciso di velocizzare l’insediamento del nuovo presidente e non attendere la classica transizione di due mesi, quindi il suo mandato ha avuto inizio appena convalidati i risultati.

Per approfondire leggi: Le 6 ore di Seul

Alle presidenziali del 2022 Lee Jae-myung sfiorò la vittoria, ebbe la meglio Yoon Suk-yeol per appena lo 0,74% dei voti. Due anni più tardi il neo eletto presidente sudcoreano era stato vittima di un accoltellamento per strada, avvicinato da un uomo che finse di chiedergli un autografo ed era stato al centro di diverse indagini.

Supporters di Lee Jae-Myung, Seul, 04 Giugno 2025. EPA/ANDRES MARTINEZ CASARES

Nel 2022 infatti, dopo le presidenziali, venne accusato di corruzione in merito a un progetto di sviluppo edile. Lee Jae-myung si difese derubricando le indagini come tentativi del governo per utilizzare il sistema giudiziario per intimidire e screditare gli oppositori politici. Per un’altra accusa, in merito a una dichiarazione falsa durante un dibattito televisivo del 2021 (il politico sostenne di non conoscere una persona coinvolta in uno scandalo di corruzione) è stato condannato a un anno di carcere con pena sospesa. Nel 2025 aveva vinto il ricorso, ma la Corte Suprema gli aveva poi dato torto, riaprendo il processo. Adesso, godendo dell’immunità presidenziale i processi che lo vedono coinvolto saranno sospesi. 

La linea politica del Partito Democratico e di Lee Jae-myung dovrebbe non essere in continuità con quella del predecessore. Il presidente ha promesso un governo “flessibile e pragmatico” che ha come primo obiettivo quello di ripristinare la democrazia. Inoltre, ha sostenuto che “i rapidi cambiamenti nell’ordine globale, come il crescente protezionismo e la ristrutturazione della catena di approvvigionamento, rappresentano una minaccia per la nostra stessa sopravvivenza”.

Secondo gli analisti l’approccio sarà meno accomodante nei confronti degli Stati Uniti e si potrebbero distendere i rapporti con la Corea del Nord. Il presidente ha infatti più volte annunciato la sua intenzione di ristabilire una linea di comunicazione d’emergenza.

La conferenza stampa di Lee Jae-myung. EPA/YONHAP SOUTH KOREA OUT

Nel discorso di insediamento Lee Jae-myung ha ribadito che “non importa quanto costi, la pace è meglio della guerra” e ha assicurato di voler “scoraggiare le provocazioni nucleari e militari nordcoreane, aprendo al contempo canali di comunicazione”. Il presidente ha poi parlato di politiche di “co-prosperità” con Pyongyang e promesso l’impegno alla ripresa del “dialogo”.

Oltre ad aver comunque riaffermato l’alleanza tra Corea del Sud e Usa ha aperto anche la porta alla cooperazione trilaterale con il Giappone. 

Nel messaggio di congratulazioni che ha inviato il presidente Xi Jinping all’omologo sudcoreano si legge che la Cina ritiene di “grande importanza” il rafforzamento dei legami tra i due Paesi, sottolineando i rischi legati “alle incertezze in aumento nella situazione internazionale e regionale”. La Cina si è dunque detta disponibile “a collaborare per mantenere l’intenzione originaria di stabilire relazioni diplomatiche” e “un’amicizia di buon vicinato”.   

foto di copertina: EPA/JEON HEON-KYUN