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Nuovo incontro sullo stabilimento il 19 gennaio al Mimit

Il governo ha posto la questione di fiducia al Senato sulla votazione della legge di bilancio. con lo stesso testo cioè quello approvato dalla Camera il 24 dicembre scorso.

Lo ha comunicato in Aula il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Domani mattina, a partire dalle 9, inizierà la seduta che porterà al voto finale sul provvedimento. È invece atteso per questa sera la riunione del Consiglio dei Ministri. All’ordine del giorno una “informativa del ministro delle Imprese e del Made in Italy sull’accordo di rafforzamento patrimoniale produttivo di Acciaierie d’Italia”, un decreto legge relativo a “misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale” “un decreto legge relativo a disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori e la semplificazione procedimentale in materia di immigrazione”; oltre a “leggi regionali” e “varie ed eventuali”. Lo rende noto la presidenza del Consiglio.

Il primo provvedimento a vedere la luce è il famigerato “decreto Sicurezza” ribattezzato dalla Ocean Vickings “decreto Erode”, in seguito è ok anche per il dl concernente gli impianti di interesse strategico (il cosiddetto Dl Ilva). Secondo quanto scritto nel testo approvato in CdM e illustrato dal ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso l’intesa sullo stabilimento tarantino prevede l’impegno dei soci per il rilancio del sito produttivo e conseguenti garanzie occupazionali, fissando dei target di produzione superiori a quelli conseguiti da ADI nell’ultimo biennio; riconversione industriale per un impianto green e risanamento ambientale con il completamento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale nei tempi previsti; investimenti legati allo sviluppo industriale e al Polo di Taranto, come l’attivazione dei campi eolici “floating”, iniziative di economia circolare tramite il recupero dei sottoprodotti (cementificio), attivazione di impianti di desalinizzazione tramite il recupero delle acque dolci dei fiumi Tara e Sinni, lo sviluppo del porto tramite impianto di degassificazione FSRU galleggiante. Il prossimo incontro con sindacati, parti sociali ed altri (i rappresentanti degli Enti locali, azionisti pubblici e privati) è in programma per il 19 gennaio al Mimit.


Il dl, che si snoda in 10 articoli, prevede che i 680 milioni, già stanziati, possano essere utilizzati fin d’ora quale finanziamento soci convertibile in futuro aumento di capitale. Ad essi si sommano il miliardo stanziato dal dl Aiuti bis e le risorse previste per il DRI e il Just transition fund.Il testo prevede inoltre modifiche alla normativa per la attivazione delle procedure per l’amministrazione straordinaria in caso di insolvenza della società, e contiene anche norme processuali penali per assicurare la continuità produttiva delle imprese di interesse strategico nazionale intervenendo sulla disciplina dei sequestri e su quella in materia di responsabilità penale per tutti gli stabilimenti di interesse nazionale.

Delusione dai sindacati che proclamano sicopero

I sindacati hanno proclamato uno sciopero dalle 23 del 10 gennaio alle 7 del 12 gennaio nell’ex Ilva di Taranto, Acciaierie d’Italia, dopo aver appreso i contenuti del decreto approvato dal Consiglio dei ministri.

Per Fiom Cgil, Uilm e Usb “nonostante nella giornata odierna il mondo del lavoro e delle istituzioni, all’unisono, abbiano inviato al governo un messaggio forte e chiaro, ovvero di non erogare nessun ulteriore prestito pubblico in qualunque forma ad ArcelorMittal, socio totalmente inaffidabile ed inadempiente, senza un preventivo riequilibrio della governance che, cosi come garantito dallo stesso ministro delle Imprese e del Made in Italy in più circostanze, avrebbe dovuto prevedere l’ingresso di Invitalia in maggioranza, il Cdm ha approvato il decreto legge recante ‘Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale’ confermando la volontà di erogare i 680 milioni, già stanziati, in modalità finanziamento soci, ripristinando vergognosamente perfino lo scudo penale ai gestori del sito.

In altre parole il governo Meloni si disinteressa completamente delle richieste di un intero territorio, dei lavoratori, dei cittadini, cedendo ai ricatti di un operatore privato che si permette quotidianamente di prendersi gioco delle piaghe della nostra comunità, compiendo solo sgradevoli bluff e azioni incostituzionali, garantendogli, come se non bastasse, anche l’esimente penale per i propri comportamenti illeciti”.

di: Caterina MAGGI

aggiornamenti: Micaela FERRARO

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