“L’ennesima distrazione dell’Occidente mentre Londra cerca un nuovo premier e Macron non ha la maggioranza”, è il resoconto del quotidiano finanziario
Arrivano le reazioni dall’estero alla crisi politica che sta attraversando l’Italia. A parlare è il Financial Times con un editoriale firmato dalla redazione e la posizione è chiara: “l’Italia ha ancora bisogno di Mario Draghi“.
“Una crisi politica ha colpito Roma nel momento peggiore possibile con la crisi del costo della vita, la guerra in Ucraina e il pacchetto ‘anti-frammentazione’ pianificato dalla Banca centrale europea“: è lo scenario descritto dal quotidiano. «Era inevitabile che la rara stabilità portata alla politica italiana da Mario Draghi non sarebbe durata – si legge, – ma mesi di tensione ribollente all’interno della coalizione italiana di governo sono traboccati la scorsa settimana quando il partito populista Cinque Stelle, un membro chiave del suo governo trasversale, ha boicottato un voto su un pacchetto di aiuti da 26 miliardi di euro destinato a sostenere le famiglie con l’inflazione in aumento».
«Questa settimana sarà cruciale, e non solo per l’Italia. Il miglior auspicio è che Draghi continui a essere presidente del Consiglio il più a lungo possibile dal momento che la priorità è approvare il prossimo bilancio e portare avanti le riforme necessarie per sbloccare la prossima tranche del Recovery Fund dell’Ue da 750 miliardi di euro, di cui 200 miliardi sono destinati all’Italia – riassumono i giornalisti della City. – Gli elevati costi finanziari per l’Italia, che deve rinnovare oltre 200 miliardi di euro di debito entro la fine dell’anno, sono particolarmente problematici dato il previsto aumento di giovedì dei tassi della Bce».
«L’Italia sotto Draghi è stata un fedele alleato dell’Ucraina di fronte alla guerra illegale della Russia. Un vuoto politico a Roma sarebbe l’ennesima distrazione per l’Occidente: il Regno Unito è impegnato nella scelta di un nuovo primo ministro mentre il francese Emmanuel Macron è senza maggioranza parlamentare mentre la guerra ha gettato una lunga ombra sulla politica italiana, non solo perché ha fatto salire i prezzi dell’energia e dei generi alimentari, ma anche per i legami di lunga data con Mosca» – si legge ancora.
«Il leader dei Cinque Stelle, Giuseppe Conte, ha apertamente messo in dubbio la saggezza di inviare armi all’Ucraina, provocando una scissione nel suo partito. I partiti politici italiani dovrebbero impegnarsi nelle riforme di Draghi e spingerlo a rimanere fino alle elezioni, ma devono anche pianificare in modo credibile un futuro post-Draghi. Lo stesso deve fare l’Ue e la Bce: entrambe si aggrappano all’ex presidente della Bce come partner affidabile e temprato dalla crisi» – conclude il Financial Times.
Dall’Ucraina
A favore di Mario Draghi si esprime anche la vicepremier dell’Ucraina e ministra per la Reintegrazione dei territori temporaneamente occupati, nonché volto simbolo della resistenza, Iryna Vereshchuk. Dice: «sono ucraina, non posso valutare Mario Draghi e da membro del Governo ucraino non voglio influenzare i pensieri e le emozioni di coloro che prenderanno le decisioni. Ma parlando per il mio Paese e da cittadina del mondo, mi permetto di dire che Mario Draghi è una persona di grande cuore che di fatto e in modo sincero ha aiutato e aiuta l’Ucraina parlando con dignità e responsabilità agli occhi del mondo a nome di tutti gli italiani, sia dei suoi sostenitori che dei suoi oppositori. Draghi da leader e professionista sa e capisce che la storia si scrive adesso anche per l’Italia».
«Il futuro – aggiunge parlando all’Adnkronos – dipenderà da come l’Italia, gli italiani, il Governo italiano riusciranno a risolvere questo terribile conflitto, questa guerra fratricida che per ora, e sottolineo il ‘per ora’, si consuma sul territorio ucraino. Con leader come Mario Draghi al Governo, noi vinceremo questa terribile guerra che si consuma non in Ucraina, ma nel continente europeo».
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI