Nel 2008 Salvatore Sarnataro, padre di Marco, avrebbe riferito la confessione del figlio: il giovane avrebbe rapito la 15enne per conto del boss della Banda della Magliana De Pedis
Dopo 39 anni la scomparsa di Emanuela Orlandi rimane ancora avvolta nel mistero. Oggi, però, potrebbe esserci una nuova pista. La Repubblica ha pubblicato un verbale in cui Salvatore Sarnataro racconta la confessione fatta dal figlio Marco Sarnataro, scomparso nel 2007.
All’epoca dei fatti Marco Sarnataro era affiliato alla Banda della Magliana e, stando a quanto rivelato, il giovane sarebbe stato ingaggiato insieme ad altre persone non ancora identificate per il sequestro della 15enne proprio da Renatino De Pedis, boss della banda.
De Pedis era già stato collegato al rapimento, che avrebbe portato a termine, forse per conto di terzi, contro il Vaticano.
All’epoca dei fatti due amici di Emanuela Orlandi avevano dichiarato che Marco Sarnataro li aveva pedinati nelle settimane precedenti al sequestro, per questo era stato interrogato.
Nel verbale, che risale all’ottobre del 2008, si legge: «Dopo aver lungamente riflettuto ho deciso di riferire alle signorie vostre quanto appreso da mio figlio Marco alcuni anni fa in relazione alla vicenda di Emanuela Orlandi. Poco tempo dopo il sequestro, ricordo che eravamo Regina Coeli, sia io che mio figlio. Quest’ultimo durante l’ora d’aria mi confessò di aver partecipato al sequestro dell’Orlandi nei termini seguenti: mi disse che per diversi giorni, sia lui che “Ciletto” e “Giggetto”, pedinarono Orlandi per le vie di Roma su ordine di Renato De Pedis, da loro chiamato il “Presidente».
Stando a quanto riferito, in cambio, De Pedis avrebbe regalò a Sarnataro una motocicletta. La famiglia Orlandi ha sempre ritenuto plausibile un coinvolgimento del boss della Magliana nel rapimento di Emanuela.
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI