La nave di ricerca Nautilus ha risvegliato il mito di Atlantide, ma c’è una spiegazione scientifica

La nave di ricerca Nautilus ha scoperto quella che sembrava una strada lastricata di ciottoli gialli sui fondali delle Hawaii: tanto è bastato per riaccendere le fantasie sul mito di Atlantide e di una città antichissima sommersa.

Il sogno è però sfumato poco dopo, il tempo di trovare una spiegazione scientifica al lastricato sul fondale dell’Oceano Pacifico. Gli oceanografi hanno raccolto dei campioni da fondale nell’ambito del programma di ricerca Ocean Exploration Trust, mentre studiavano la montagna sottomarina Liliʻuokalani Ridge.

L’area, il Papahānaumokuākea Marine National Monument, è più grande di tutti i parchi nazionali degli Usa messi insieme ma è stata esplorata solo in una minima parte. Così, una volta riprese con uno speciale sottomarino controllato da remoto le immagini della “strada lastricata” a 1.000 metri di profondità, sono partite le prime speculazioni.

Il fenomeno ha trovato però subito una spiegazione scientifica: si tratta di una formazione di ialoclastite, frutto dell’attività vulcanica del fondale oceanico. L’alternanza fra caldo e freddo, fra un’eruzione e l’altra, hanno provocato le fratture e le crepe sulla superficie rocciosa, ricreando l’effetto “lastricato” di mattoncini quasi perfetti.

L’Ocean Exploration Trust è un’organizzazione non profit dell’oceanografo Robert Ballard, già noto ad esempio per la scoperta di relitti del Titanic nel 1985.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/EPA/USGS