I militari israeliani uccisi finora sono 131
È fallito l’ultimo tentativo in ordine di tempo di ripristinare un accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi. Sembra infatti che il gruppo terroristico abbia rifiutato la proposta di scambio di Israele. L’accordo prevedeva il rilascio di importanti membri di Hamas detenuti nelle carceri israeliane in cambio di donne soldato e ostaggi maschi a Gaza. Sembra che Hamas abbia rifiutato per ottenere di più, dichiarando di insistere in futuro anche per la liberazione di leader palestinesi di altre fazioni.
Secondo il presidente israeliano Isaac Herzog, Israele sarebbe “pronto a prendere un’altra pausa umanitaria per consentire il rilascio degli ostaggi“. Di fronte agli ambasciatori di tutto il mondo, Herzog ribadisce che “non stiamo combattendo gli abitanti di Gaza, non sono i nostri nemici: stiamo combattendo Hamas, loro sono il nemico“, convinto che “la guerra di Israele è più giusta che mai”.
Questo avviene mentre Israele teme un attacco di Hamas dalla Siria, con i militari israeliani uccisi dall’inizio dell’operazione di terra saliti a 131.
Quanto ai negoziati in seno alle Nazioni Unite, è previsto per oggi, 19 dicembre, il voto sull’ultima risoluzione presentata da Emirati Arabi Uniti e Usa. L’accordo prevede l’interruzione delle ostilità per consentire l’accesso degli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza. La firma, prevista per ieri, è slittata su richiesta degli Emirati alla ricerca di un più ampio consenso sul testo, a partire dalla definizione di “pause umanitarie” utilizzata al posto del “cessate il fuoco”.
A proposito di voti in seno all’Onu, anche il ministro degli Esteri Tajani avverte Netanyahu: «si fermi a Gaza – chiede dalle colonne de La Stampa. – L’Italia all’Onu non si asterrà più». Quanto alle astensioni precedenti rispetto alle risoluzioni saltate, Tajani spiega che “i testi proposti non esprimevano alcuna condanna nei confronti di Hamas, che è la vera responsabile della crisi in Medioriente“. Il testo al vaglio attualmente invece “invita Israele a lavorare per la fine delle operazioni militari, riconoscendo le responsabilità di Hamas“.
Nel frattempo però smentisce un accordo imminente sugli ostaggi il Financial Times. A riferirlo al quotidiano è stata una fonte informata, facendo riferimento al vertice tenutosi ieri fra il primo ministro del Qatar, Sheikh Mohammed Al Thani, il capo del Mossad David Barnea e quello della Cia William Burns. L’incontro è stato “positivo”, ma mancano i termini dell’accordo. Hamas vorrebbe negoziare una tregua più lunga e includere nell’accordo di liberazione anche tutti i palestinesi detenuti nelle carceri israeliane (circa 10mila persone).
Il direttore dell’ospedale Kamal Adwan ammette: “io generale di Hamas, l’ala militare presente nella struttura”
Con un comunicato, l’esercito e il servizio di sicurezza israeliano riaffermano quanto sostenuto in queste ultime settimane di bombardamenti, indicando l’ospedale Kamal Adwan di Jabalya come un sito militare di Hamas. Sembra infatti che il direttore dell’ospedale Ahmed Kahlot, arrestato la settimana scorsa, abbia confessato di essere stato reclutato da Hamas nel 2010.
Come lui anche dottori, paramedici e impiegati dell’ospedale sarebbero stati reclutati fra i militanti di Hamas. Parliamo di almeno 16 persone che compongono l’ala militare di Hamas impiegati sotto copertura nell’ospedale.
Idf rivendica la morte di Subhi Ferwana
L’esercito israeliano ha reso noto di aver ucciso Subhi Ferwana durante un’operazione mirata nel centro di Rafah.
Si trattava di uno dei maggiori finanzieri di Hamas, insieme al fratello. Secondo il portavoce militare Ferwana era coinvolto anche “nel trasferimento di decine di milioni di dollari all’organizzazione terroristica di Hamas e alla sua ala militare attraverso la sua compagnia di cambio di soldi Hamsat“.
L’esercito è impegnato anche a Khan Yunis, nel sud della Striscia, dove è stata neutralizzata una cellula di uomini armati dotati di lanciarazzi Rpg. L’esercito rende noto anche che nel rione di Shejaiya a Gaza è stato rinvenuto e successivamente disinnescato un ordigno bellico nascosto in una clinica, non lontano da una scuola.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/ABIR SULTAN