Da volto noto delle tv a scaltro politico centrista e laico, come è arrivato al governo Lapid?
Dopo lo scioglimento del governo, è iniziato il governo provvisorio, a capo siede Yair Lapid. Nel discorso di insediamento Lapid ha sottolineato l’impegno di fare “del nostro meglio per uno Stato ebraico, democratico, buono, forte e fiorente, perché questo lavoro è più grande di ciascuno di noi“.
Il premier uscente Naftali Bennett ha annunciato l’intenzione di non ricandidarsi, resterà però al governo, come responsabile delle politiche con l’Iran.
Yair Lapid è un volto noto della tv israeliana, senza esperienza politica. Alle prime elezioni in cui si è candidato, nel 2013, ha ottenuto 19 seggi e la nomina a ministro delle finanze del governo Netanyahu, esperienza breve perché dopo tensioni verrà rimosso dall’incarico. Il partito fondato da Lapid, lo Yesh Atid, è un partito laico e di centro.
Alle elezioni del 2021 Lapid guida la campagna elettorale ma non punta a eclissare l’opposizione, per far sì che venga superata la soglia di sbarramento e formare una colazione ampia in parlamento. Yesh Atid ottiene 17 seggi e si apre l’esperienza di governo ampio, da destra a sinistra con, per la prima volta, la partecipazione degli islamisti conservatori di Ra’am.
Lapid stringe un accordo con Bennett per una premiership alternata, mostrando le doti politiche di mediatore dell’ex mezzobusto televisivo.
Durante l’anno a capo del governo di larghe intese non sono mancate la crisi, Bennett e Lapid sono sempre riusciti a uscirne indenni trovando equilibri, talvolta precari, per mantenere in vita l’Esecutivo. I due premier hanno deciso poi di interrompere l’esperienza di governo prima che lo facesse Netanyahu, pronto ad attaccare e riscontrare successo nell’opinione pubblica.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: EPA/ABIR SULTAN