La reporter di Al Jazeera è stata colpita al volto con un’arma da fuoco. Condanna del Qatar, Bennet: possibile coinvolgimento dei palestinesi. Ferma condanna dell’Ue

In Medioriente una nuova vittima tra i giornalisti: una famosa reporter di Al Jazeera è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco in Cisgiordania, come riportato dal ministero della Salute palestinese. Si chiamava Shireen Abu Akleh ed è rimasta vittima di un raid israeliano.

Dalla ricostruzione sembra che l’inviata sia stata colpita al volto e sia morta poco dopo. Ferito un altro giornalista palestinese che lavora per il quotidiano Al-Quds con sede a Gerusalemme: le sue condizioni sono stabili.

La sparatoria è avvenuta nella città di Jenin, nel nord del Paese.

In rete sono stati diffusi video molto drammatici che riprendono la donna riversa a terra e i primi soccorsi nel tentativo di rianimarla. 

«Chiediamo alla comunità internazionale di condannare e ritenere responsabili le forze di occupazione israeliane per aver deliberatamente preso di mira e ucciso la nostra collega Shireen Abu Akleh», ha detto Al Jazeera.

Dura la condanna del Qatar per quanto avvenuto. L’esercito israeliano ha affermato che sta “indagando” e che dalle prime informazioni ottenute sembra che “non ci sia stato fuoco diretto” da parte israeliana “verso la giornalista, anche se le investigazioni sono in corso”. Il ministro della Difesa Benny Gantz ha aggiunto che “dall’altra parte si sono viste foto di sparatorie indiscriminate dai terroristi palestinesi, che con molta probabilità hanno colpito la giornalista” e che Israele comunicherà i suoi dati sulle indagini “in maniera chiara e trasparente agli amici americani”. Il ministro ha aggiunto di aver offerto alla leadership palestinese “un’indagine congiunta e di condividere i dati”.

Intanto, è arrivato anche il commento del primo ministro israeliano Naftali Bennett che si smarca dalle accuse del Qatar, rilanciando la pista di un incidente dovuto a un attacco dei palestinesi. Secondo Bennet infatti ci sarebbe una “notevole possibilità che palestinesi armati, che hanno sparato selvaggiamente, siano stati quelli che hanno causato la sfortunata morte della giornalista“.

L’accusa di Tel Aviv è stata immediatamente rimandata al mittente da Ali Samoudi, il giornalista palestinese rimasto ferito nello stesso attacco che ha ucciso Shireen Abu Akleh. Secondo il reporter l’ipotesi che a sparare siano stati i militanti palestinesi sarebbe una “completa bugia“. Stando a quanto riportato dal giornalista, al momento del raid in zona erano presenti solo i giornalisti e l’esercito israeliano, e non c’erano militanti o altri civili.

 I funerali della giornalista si svolgeranno domani mattina a Ramallah in Cisgiordania partendo dal palazzo presidenziale della Muqata alla presenza di Abu Mazen.

Dura la condanna dell’Ue: «L’Unione Europea condanna fermamente l’uccisione della giornalista palestinese-americana di Al-Jazeera, Shireen Abu Akleh, avvenuta nella Cisgiordania occupata. Le nostre condoglianze vanno alla sua famiglia, ai suoi amici e ai suoi colleghi. Un altro giornalista, Ali Al Samoud, è stato ferito. È essenziale che un’indagine approfondita e indipendente chiarisca al più presto tutte le circostanze di questi incidenti e che i responsabili siano assicurati alla giustizia».

di: Micaela FERRARO

FOTO: TWITTER/SHAIMA HASSAN