L’azienda veneta coniuga innovazione e rispetto dell’ambiente
Si pensa che il mondo della pelletteria sia in sé e per sé “insostenibile”, “nemico dell’ambiente e della fauna”. Ciò è alimentato da un pregiudizio radicato nell’immaginario collettivo, che vede gli animali uccisi per ricavarne le pelli, senza tenere conto del ruolo fondamentale che svolgono le concerie. Ce lo racconta Gianni Maitan, CEO di Gemata SPA, leader internazionale nella rifinizione a rullo di pelli e detentore di molteplici brevetti italiani ed esteri.
–Qual è stato il percorso di evoluzione dell’azienda?
«Gemata SPA nacque in Veneto nel 1979. Entrai nel 1992, dopo che un gruppo di personalità chiave dell’azienda fuoriuscì per creare la concorrente Rollmac a cui si rivolse la maggioranza dei clienti e degli agenti di Gemata SPA. Potevamo contare solo su un esiguo personale. Dismisi le macchine richieste dai pellicciai atte a lavorare il pelo degli animali da pelliccia perché irrispettoso dei miei princìpi. Fin da giovane la preservazione della natura e della fauna mi stava molto a cuore. Era a mio giudizio inconcepibile l’allevamento finalizzato a uccidere gli animali. A contatto con i clienti, cercai di raccogliere le loro esigenze nell’ottica di progettare nuove macchine: proponemmo innovativi sistemi a basso impatto ambientale e che garantivano elevati standard di qualità per la rifinizione delle pelli. Grazie a soluzioni via via più all’avanguardia e alla registrazione di brevetti, siamo riusciti a sbaragliare la concorrenza. Nel 2000, diventammo leader mondiali nel settore, mettendo a punto una macchina brevettata che, per la prima volta, era in grado di rifinire con la tecnologia a rullo pelli intere per arredamento e carrozzeria auto, una rivoluzione nel processo di rifinizione. Nel 2002 abbiamo acquisito l’azienda Rollmac e cominciato a produrre anche macchine per il vetro e il tessile. Nel 2004 abbiamo fondato la Gemata do Brasil per fornire un servizio di assistenza più vicino sia ai clienti brasiliani che a quelli dei grandi gruppi italiani che hanno unità produttive nelle località sudamericane».
–Quali sono le funzioni di punta delle vostre macchine?
«In primo luogo, le nostre macchine sono utilizzate nell’ultimo ciclo di lavorazione delle pelli in conceria, ossia nel reparto “rifinizione”: in questa fase, impieghiamo prodotti a base acqua per conferire alle pelli idrorepellenza, protezione antigraffio nonché piacevolezza al tatto. Esse permettono inoltre un processo ecologico rispetto ai sistemi a spruzzo, perché applicano mediante particolari rulli incisi tutto il prodotto a base acqua sulla pelle, evitando sprechi e senza alcuna emissione in atmosfera. Tale tecnologia di lavorazione è molto versatile ed è possibile applicarla anche ad altri settori, come quello del vetro, del tessile e dei tessuti sintetici».
–Quali sono le vostre aspettative sul medio-lungo termine?
«Alcuni anni fa abbiamo acquistato diversi lotti di terreno a Ranipet (India) e abbiamo costituito la Gemata Industry India per migliorare ulteriormente il servizio di assistenza e produrre macchine specifiche per il mercato locale. A causa della crisi sul territorio locale e della pandemia globale il progetto è stato sospeso ma speriamo di ripartire al più presto. Stiamo valutando anche collaborazioni e partnership con piccole imprese per poter ampliare il parco macchine da offrire ai clienti nei settori della pelle e del vetro. Infine, stiamo studiando sistemi per l’automazione dei cicli produttivi e per rilevare automaticamente le difettosità delle pelli, nell’ottica di raggiungere un elevato livello di qualità del prodotto rifinito».
Con spirito pionieristico, Gemata SPA contribuisce a diffondere la secolare tradizione nazionale della pelletteria, un’eccellenza che, oltre al Veneto, spazia in Toscana, Campania e nelle Marche, confermandosi protagonista prestigioso del settore lifestyle, all’estero e in Italia.