Nonostante il rischio di interruzioni e diminuzioni delle forniture sia sempre più concreto, il ministro dell’Istruzione esclude la possibilità dad e accorpamenti
Dopo lo stop di quattro giorni delle forniture del Nord Stream, la vice direttrice generale della Direzione generale Energia della Commissione europea, Mechthild Wörsdörfer mette in guardia sulla situazione del gas in Europa.
Durante un’audizione alla Commissione industria del Parlamento europeo ha infatti dichiarato: «la situazione rimane piuttosto critica. C’è il rischio di interruzioni, che è molto forte, poiché già metà dei nostri Stati membri è interessata in tutto o in parte da interruzioni. E di conseguenza, 13 Stati membri sono stati parzialmente o completamente tagliati fuori dal Gas russo. Nord Stream 1 è da ieri 31 agosto per tre giorni in manutenzione. Quindi non ci sono flussi di Gas dalla Russia alla Germania e stiamo anche osservando l’impatto di questo. C’è una buona notizia in tutto ciò, ovvero lo stoccaggio e il riempimento dello stoccaggio del Gas, la media dell’Ue dell’80%. Alcuni sono ancora tra i 60 e i 70%».
Contrariamente a quanto afferma Cingolani, Fitch afferma che l’Ue “ha una strategia credibile per mitigare gli effetti peggiori di uno stop alle importazioni di gas dalla Russia nel 2023, subordinata però a rapidi aggiustamenti dell’equilibrio tra offerta e domanda” ed è quindi in grado di “resistere alla crisi del gas russo” anche “se non senza dolore“, ma che “peserà sull’economia e sulle aziende dell’Eurozona in modo meno severo di alcune stime preliminari fatte sul mercato“. Fitch stima un effetto negativo sul Pil Ue dell’1,5-2%, del 3% sulla Germania e del 2,5% sull’Italia.
Nel frattempo i 27 tentano di correre ai ripari, Italia inclusa. Questa mattina il ministro della Transizione ecologia, Roberto Cingolani, ha riferito un’informatica in Consiglio dei ministri sul piano gas. Il piano prevede che dal 1° ottobre nelle case i termosifoni vengano abbassati di un grado e tenuti accesi un’ora in meno al giorno.
Il Governo ha annunciato l’uscita di un decreto ad hoc per la prossima settimana.
Una delle opzioni proposte era quella di chiusure al sabato (con dad) o accorpamenti di orari per risparmiare sui riscaldamenti degli istituti scolastici. Un’opzione prontamente scartata dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che ai microfoni di Radio Anch’io su Radio 1 ha detto: «la scuola deve essere l’ultima ad essere interessata da eventuali provvedimenti sui problemi connessi al costo dell’energia. La scuola ha bisogno di una presenza chiara ed esplicita e non soggetta agli andamenti del prezzo del gas».
Ha poi spiegato: «stiamo investendo sui tempi prolungati, sui tempi pieni, stiamo dando risorse per le mense e per le palestre ma questo è un altro piano. Quando i ragazzi arriveranno a scuola troveranno tutti i docenti, quelli che sono già in cattedra da moltissimo tempo, quelli che son stati assunti perché abbiamo fatto tanti concorsi e abbiamo già fatto tutte le assunzioni che potevamo fare per le supplenze lunghe. Dal 1° settembre verranno poi decise le supplenze brevi che coprono le malattie e i distacchi. Noi non abbiamo lasciato soli i nostri dirigenti» – ha concluso.
Oltreoceano, parla la segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, che si dice “ottimista” su un possibile accordo per un limite di prezzo alle esportazioni di petrolio dalla Russia: «sono davvero ottimista sui progressi sostanziali che sono stati fatti dai nostri team e dal G7 sul price cap» – ha dichiarato nell’ambito di un incontro a Washington con il cancelliere dello Scacchiere britannico Nadhim Zahawi.
Il premier spagnolo Sanchez, intanto, ha varato una misura di emergenza a partire da ottobre: il taglio dell’Iva sul gas dal 21% al 5%.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/FABIO FRUSTACI