carcere omicidio civitanova

La difesa ha chiesto una perizia psichiatrica per approfondire un disturbo bipolare diagnosticatogli in passato. Per il gip si tratta di un soggetto “violento con elevata pericolosità sociale”

Resterà in carcere Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, l’operaio 32enne che venerdì scorso ha ucciso di botte l’ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu.

Nell’ordinanza di conferma della custodia cautelare il gip di Macerata Claudio Bonifazi lo descrive come un soggetto “violento e con elevata pericolosità sociale” su cui pendono “evidenti gravi indizi di colpevolezza“.

Il gip ha fatto riferimento anche a un disturbo bipolare che gli sarebbe stata diagnosticata in passato e che dovrà eventualmente essere approfondito con la perizia richiesta dalla difesa.

Come ha confermato anche il suo avvocato, l’uomo di origini salernitane “ha collaborato, ha chiesto scusa e ha chiarito che non c’è stata alcuna motivazione di tipo razziale“.

All’ipotesi di una perizia psichiatrica si oppone il legale della famiglia della vittima, Francesco Mantella secondo cui “qualora si adombrasse l’incapacità di intendere e di volere, allora andrebbe chiarito se è stato fatto tutto il possibile per evitare quello che è poi accaduto“.

«Se la madre che era l’amministratrice di sostengo di Ferlazzo viveva a Salerno – prosegue Mantella – come poteva controllarlo quotidianamente, avendo poi il dovere di riferirne al Tribunale? Bisognerà accertare tutte le responsabilità».

Intanto si attende il referto dell’autopsia che sarà eseguita domani sul corpo della vittima per chiarire le cause della morte.

Sabato 6 agosto a Civitanova il neonato Comitato 29 luglio ha indetto una manifestazione di condanna alla violenza.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA / Marina Verdenelli