Seconda semifinale della kermesse. Achille Lauro e San Marino non passano alla finalissima di sabato

Stasera appuntamento con la seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest 2022, in diretta dal PalaAlpitour di Torino (leggi qui).

18 Paesi i sfideranno per conquistare la finale della manifestazione e aggiungersi così al cast, al momento composto dai Big 5 (i rappresentanti di Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito) e dai primi 10 Paesi vincitori dell’11 maggio ovvero Svizzera, Armenia, Islanda, Lituania, Portogallo, Norvegia, Grecia, Ucraina, Moldavia e Paesi Bassi.

A condurre, come sempre, ci saranno Laura Pausini, Mika e Alessandro Cattelan.

E la seconda serata inizia proprio con una gag che vede protagonista Cattelan, che apre lo show ballando accompagnato da un corpo di ballo.

Entrano, poi, in scena, anche Laura Pausini e Mika, di giallo vestito, che salutano il pubblico.

Ad aprire la seconda semifinale c’è la Finlandia con i The Rasmus, un gruppo molto conosciuto in Italia nella prima metà degli anni 2000. Il titolo del brano è Jezebel. Il gruppo finlandese propone il pop rock che lo ha reso celebre accompagnato da palloncini e da una scenografia (e un outfit) basata sul contrasto tra giallo e nero.

Arriva poi Israele, il primo Stato non europeo a partecipare alla kermesse nel 1973. Michael Ben David presenta I.M. , un brano sull’accettazione di se stessi. Si tratta di un pezzo pop-dance con lievi richiami alla musica mediorientale.

È il turno della Serbia, Konstrakta che presenta In Corpore Sano. Un performance più che una semplice esibizione musicale, in cui la cantante tratta con ironia il tema della salute fisica che, spesso, si trasforma in un’ossessione.

L’Azerbaigian con Nadir Rustamli presenta Fade To Black, una ballad classica sulle delusioni sentimentali.

La Georgia e i Circus Mircus ci presentano Lock Me In, un pezzo dal sapore elettro-funk, in bilico tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta. La band sfoggia un look a metà tra Willy Wonka e personaggi di un romanzo cyberpunk. Una performance che sicuramente si differenzia dal resto.

Arriva poi la giovane Emma Muscat, nota in Italia per aver partecipato ad Amici. In quest’occasione ci fa ascoltare I Am What I Am, una ballad pop che vede la cantante esibirsi al piano nella primissima parte, per poi salire sopra lo strumento e scaldare il pubblico. L’esibizione di Emma – seppur molto emozionata – segue lo schema di quelle delle popstar d’oltreoceano.

Dopo il break, Alessandro Cattelan, Mika e Laura Pausini scaldano il pubblico e presentano San Marino, per il quale gareggia Achille Lauro, vincitore del concorso Una voce per San Marino. Il cantante presenta Stripper, un brano “d’amore libero dai tabù”. Tra citazioni dei Clash e di Britney Spears (Achille Lauro riesce a metterli insieme), l’artista entra in scena con una tuta nera tra trasparenze e brillantini. Immancabile il bacio con il chitarrista e produttore Boss Doms. Senza dubbio, Achille Lauro ha incendiato il palco (e il pubblico).

È poi il turno dell’Australia, con Sheldon Riley che canta Not The Same. Il cantante sale sul palco con una maschera di cristallo e nel brano racconta la storia della sua infanzia, quando gli venne diagnosticata la sindrome di Asperger. Riley trascina con una voce potente e sofferente. Un inno all’abolizione dello stigma e dei pregiudizi.

Si riparte con Cipro. Andromache, di origine greca, canta Ela, una canzone pop con echi orientali, riflessi anche nella coreografia.

Tocca all’Irlanda. La cantautrice Brooke è in gara con That’s Rich, ispirato all’autobiografia di Debbie Harry, la mitica cantante dei Blondie. Si tratta di un brano dance-pop molto radiofonico, con il classico ritornello catchy che sicuramente non ci toglieremo dalla testa per un po’. E alla fine dell’esibizione Brooke si esibisce anche in una ola.

Arriva poi Andrea dalla Macedonia del Nord con Circles, un raffinato brano pop.

È il turno dell’Estonia. Stefan presenta Hope. Un brano dalle sonorità vagamente country accompagnato da una voce calda e avvolgente.

È il momento della Romania. WRS canta Llámame, un brano in inglese con ritornello in spagnolo scritto appositamente per rimanere appiccicato in testa. Anche questo lo sentiremo per un po’. WRS si muove sicuro sul palco, balla e si prende la scena.

Ochman, dalla Polonia, ci fa ascoltare River, un brano che sembra uscita dalla scena pop anglosassone. Il giovane cantante incanta con il falsetto che esplode nel ritornello.

È la volta del Montenegro con Vladana. Breathe è dedicata alla madre della cantante, recentemente scomparsa. La voce di Vladana mostra tutto il suo dolore ma anche la sua potenza in un brano classico ma sentito (dal profondo del cuore).

E poi il Belgio Jérémie Makiese canta Miss You, un sincopato brano d’amore con venature soul.

La Svezia ci porta Cornelia Jakobs. Hold Me Closer è un brano contemporaneo ma che, al tempo stesso, richiamo l’electro pop dei conterranei Cardigans. Un’esibizione semplice e convincente, che colpisce per delicatezza e intensità.

Infine, la Repubblica Ceca con l’ultimo gruppo in gara We Are Domi e la loro Lights Off. Fin dalle prime note, capiamo che si tratta di un brano attuale, in bilico tra la dance e l’elettronica (come molti brani questa sera).

Sono finite le esibizioni dei cantanti in gara. Via al televoto (ma non noi, stasera l’Italia non vota).

Arriva poi uno dei momenti più attesi: il duetto tra Laura Pausini e Mika che propongono una cover di Fragile di Sting. Si cambia subito atmosfera con People Have The Power della grande Patti Smith.

E alle 22:48 si chiude ufficialmente il televoto!

Subito dopo arriva il momento degli ospiti della serata, Il Volo, che presenta una nuove versione in inglese di Grande Amore, con la quale hanno vinto Sanremo nel 2015. Questa sera, però, si presentano come duo: manca, infatti, Gianluca Ginoble, risultato positivo al Covid.

Arrivano poi le clip dei Big Five, una piccola anteprima di quello che vedremo nella finale di sabato. Si comincia con Spagna, Inghilterra e Germania.

Ma è finalmente arrivato il momento di scoprire chi andrà in finale. Si qualificano per la finale: Belgio, Repubblica Ceca, Azerbaigian, Polonia, Finlandia, Estonia, Australia, Svezia, Romania e Serbia.

Fuori, quindi, San Marino con Achille Lauro.

di: Francesca LASI

FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO