Il capo dell’Esecutivo italiano è stato premiato come politico dell’anno: “condivido questo premio con l’Italia e gli italiani”
Il premier italiano Mario Draghi chiede l’elaborazione di un nuovo piano Marshall in supporto dell’Ucraina durante la fase di ricostruzione.
È questa la proposta del primo ministro, avanzata a Washington durante il ritiro del premio di politico dell’anno all’Atlantic Council, in occasione della missione negli Stati Uniti (leggi qui). «L’Ucraina ha bisogno di un piano Marshall per la ricostruzione – ha annunciato. – Dobbiamo continuare a sostenere il coraggio degli ucraini, che combattono per la loro libertà e per la sicurezza di tutti noi. Dobbiamo continuare a infliggere costi alla Russia, muovendoci rapidamente con il nostro ultimo pacchetto di sanzioni. Ma dobbiamo anche fare tutto il possibile per raggiungere un cessate il fuoco e una pace duratura. Spetterà agli ucraini decidere i termini di questa pace e nessun altro».
«Nel frattempo – ha aggiunto, – dobbiamo prepararci per il mondo in cui vivremo domani. Dobbiamo essere pronti a continuare a stare con l’Ucraina molto tempo dopo la fine della guerra. La distruzione delle sue città, dei suoi impianti industriali, dei suoi campi richiederà un enorme sostegno finanziario. L’Ucraina avrà bisogno di un Piano Marshall, proprio come quello che ha contribuito alle relazioni speciali tra Europa e Stati Uniti. E dovremo garantire che le sue istituzioni democratiche rimangano forti, stabili, vivaci. L’Ucraina è nostra amica. L’Ucraina rimarrà nostra amica».
Il premier ha poi voluto condividere l’onore del premio con la sua Nazione: «voglio condividere questo premio con il Governo, con l’Italia e con gli italiani. L’Italia ha vissuto momenti molto difficili con la pandemia di Covid eppure si è rialzata».
E guardando al contesto internazionale, ha poi aggiunto e concluso: «questa è l’ora dell’Europa e dobbiamo coglierla. Le scelte che la Ue ha di fronte sono brutalmente semplici. Possiamo essere artefici del nostro destino o schiavi delle decisioni altrui. Quello che mi rende ottimista è che non siamo soli. In un momento di profondo cambiamento, alcune cose restano uguali: la stretta relazione tra la Ue e gli Usa, il legame senza tempo che rafforza entrambi».
di: Alessia MALCAUS
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