Mosca: i soldati arresti di Azovstal sono stati mandati in un’ex colonia carceraria nel Donetsk

Giunti all’85esimo giorno di guerra, non si arrestano i bombardamenti in tutta l’Ucraina.

Le notizie di uccisioni si susseguono incessanti: questa mattina sono morti altri 10 civili, di cui due bambini, in due città della regione ucraina di Donetsk colpiti dalle bombe russe, mentre rimane pressoché impossibile stabilire un numero preciso delle vittime nelle occupate di Mariupol e Volnovakha.

Si registra anche di un attacco ucraino contro il villaggio russo di Tyotkino, nella regione di Kursk a sud-ovest della Federazione, vicino al confine con l’Ucraina, nel quale è morta almeno una persona.

I bilanci ufficiali intanto arrancano dietro al numero di vittime in costante crescita: secondo l’ufficio del procuratore generale di Kiev dall’inizio del conflitto sono morti 231 bambini, 427 sono feriti. Le vittime giovanissime sono più diffuse nelle regioni di Donetsk, Kiev, Kharkiv, Chernihiv, Kherson, Lugansk e Mykolaiv.

Intanto, la portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha fatto sapere che dei 959 soldati ucraini che si sarebbero arresi nell’acciaieria Azovstal a Mariupol, 51 sono stati curati per le ferite riportate mentre il resto è stato inviato in un’ex colonia carceraria nella città di Olenivka, all’interno di un’area controllata dai russi nella regione di Donetsk.

Le forze ucraine hanno attaccato il villaggio russo di Tyotkino, nella regione di Kursk, vicino al confine con l’Ucraina, secondo quanto scritto su Telegram da Roman Starovoyt, governatore della regione. Sarebbe morta almeno una persona e dovrebbero esserci dei feriti.

Il viceministro degli esteri Andrei Rudenko ha dichiarato che se l’Occidente eliminare le sanzioni sull’export la Russia riaprirà l’accesso ai porti ucraini. Secondo Rudenko la causa numero uno della crisi alimentare sono “le sanzioni imposte alla Russia da Stati Uniti e Ue, che ostacolano la libertà di commercio, in particolare di prodotti alimentari, tra cui il grano. Quindi, se i nostri partner vogliono una soluzione, è necessario anche risolvere i problemi legati alla revoca delle restrizioni sanzionatorie imposte alle esportazioni russe”.

Praticamente immediate le reazioni di Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente dell’Ucraina. Secondo Podolyak la Russia “chiede la revoca delle sanzioni per lo sblocco dei porti ucraini, ricattando il mondo con la crisi alimentare. Comportamento tipico di un paese terrorista che prende degli ostaggi e chiede un elicottero pieno di dollari. Non ci sono sciocchi. Se chiedono la revoca delle sanzioni, dobbiamo stringere il cappio”.

Intanto prosegue il processo contro Vadim Shishimarin, il soldato russo 21enne accusato di crimini di guerra in un Tribunale di Kiev (lo avevamo visto qui); il pubblico ministero ha chiesto l’ergastolo.

Proseguono i bombardamenti a Severodonetsk, nell’est dell’Ucraina, dove sono morte almeno 12 persone. La città è praticamente circondata dall’esercito russo.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/EPA/SERGEI ILNITSKY