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La comunità si stringe nel cordoglio della manifestazione in memoria delle vittime dell’attentato

Questa volta la manifestazione si è snodata pacificamente lungo le strade di Parigi, dopo che nei giorni scorsi il dolore della comunità curda si era trasformato in rabbia e frustrazione contro la polizia e il ministero dell’Interno Darmanin, colpevoli secondo la comunità di non aver fatto abbastanza per scongiurare la strage nel centro culturale che è costata la vita a tre persone.

La marcia silenziosa da rue d’Enghien verso il numero 147 di rue La Fayette, dove la sera del 9 gennaio di 10 anni fa tre attiviste curde furono assassinate. Intanto sarebbe stato sottoposto a perizia psichiatrica l’attentatore francese 69enne, su cui pendono accuse preliminari di omicidio a sfondo razziale, tentato omicidio e violazione delle regole sulle armi. I pm hanno riferito che l’uomo ha detto agli investigatori che inizialmente intendeva uccidere migranti o stranieri e poi uccidersi. Ora è in custodia cautelare presso le forze dell’ordine.

La Turchia convoca ambasciatore francese

La Turchia ha convocato oggi l’ambasciatore francese: secondo Ankara alcuni militanti del Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan) avrebbero promosso “propaganda anti-turca” dopo la sparatoria. Lo ha riferito una fonte diplomatica.

«Abbiamo espresso la nostra insoddisfazione per la propaganda lanciata dai circoli del Pkk contro il nostro Paese e per il fatto che il governo francese e alcuni politici siano stati usati come strumento di questa propaganda» ha dichiarato la fonte.

di: Caterina MAGGI

FOTO: EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON