Per la Procura il sindaco, i due ex e due funzionari avrebbero evitato lavori necessari. Le esequie di 50 defunti non sono mai stati ritrovati
Prosegue l’inchiesta sul crollo del cimitero di Camogli avvenuto il 22 febbraio del 2021: la Procura di Genova ha iscritto nel registro degli indagati l’attuale sindaco, Francesco Olivari, e i due predecessori, Italo Salvatore Mannucci e Giuseppe Maggioni, oltre a due dirigenti del Comune, responsabili dell’ufficio Lavori Pubblici.
Stando a quanto sostenuto dal pm Fabrizio Givri e l’aggiunto Paolo D’Ovidio, i cinque indagati non avrebbero disposto i necessari lavori di messa in sicurezza del cimitero, nonostante gli esami ne dimostrassero il rischio elevato di crollo.
Il prossimo 20 ottobre avrà luogo l’incidente probatorio chiesto dal pm al gip durante il quale il perito, Claudio Scavia, docente di geologia all’Università di Torino, dovrà stabilire le cause del crollo, se fosse prevedibile e se i lavori fatti avrebbero potuto o meno evitare il crollo.
Delle 415 bare cadute in mare, erano stati recuperati 365 defunti, 57 identificati con l’esame del Dna, mentre di altri 50 si sono perse le tracce.
di: Alessia MALCAUS