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In pieno silenzio elettorale, quasi 51 milioni di italiani riflettono sulla scelta che esprimeranno nei seggi elettorali. Ognuno riceverà una scheda rosa e una scheda gialla, ecco come esprimere il proprio voto

Ieri sera sono andati in scena gli ultimi colpi di coda di una campagna elettorale agguerrita tra i maggiori esponenti politici italiani, in vista del voto di domani 25 settembre per il rinnovo del Parlamento. Oggi, infatti, si spengono le casse di risonanza per l’entrata in vigore del silenzio elettorale, una misura risalente al 1951 volta ad assicurare agli elettori alcune ore di riflessione utili a fare una scelta quanto più ponderata possibile.

L’articolo 9 della legge 202/1956, infatti, recita al primo comma: «nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta e indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, la nuova affissione di stampati, giornali murali o altri manifesti di propaganda». La norma, inoltre, vieta “ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali“. La stessa regola, secondo la modifica del 1975, vieta anche alle emittenti radiotelevisive private di diffondere propaganda elettorale.

Italiani al voto

Domani 25 settembre quasi 51 milioni di italiani aventi diritto saranno chiamati alle urne per le elezioni politiche, ovvero il rinnovo di Camera e Senato. Dei 46.127.514 elettori in Italia il 51,74% sono donne e il restante 48.26% uomini. 2,6 milioni di neo maggiorenni, invece, (di cui 1.302.170 donne e 1.379.924 uomini) potrà votare per la prima volta al Senato dopo la recente modifica dell’articolo 58 della Costituzione.

Dal punto di vista geografico, la Lombardia è la Regione con più elettori, 7.505.133, mentre la Valle d’Aosta quella che ne conta meno, 98.187. Roma vedrà votare ben 2.055.382 (di cui 1.096.575 donne e 958.807 uomini), mentre il comune di Rocca de’ Giorgi, in provincia di Pavia, è l’ente con il minor corpo elettorale: soli 25 elettori (13 uomini e 12 donne).

Il numero totale delle sezioni elettorali in Italia è 61.566 e ciascuna avrà un presidente, un segretario e quattro scrutatori, per un totale di 180 mila persone impegnate nelle operazioni di voto e spoglio. Le urne saranno aperte dalle 7 alle 23 di domani, 25 settembre.

4,7 milioni di elettori totali voterà dall’estero, la maggior parte in Europa (2,6 milioni), ma anche da America Meridionale, America Settentrionale e Centrale e Africa, Asia, Oceania e Antartide (in coda con poco più di 250 mila schede).

Scheda rosa, scheda gialla

Alle 7 di domani 25 settembre e fino alle 23, gli oltre 60 mila seggi elettorali apriranno le loro porte agli aventi diritto per il rinnovo del Parlamento italiano. Alla chiusura dei seggi inizieranno immediatamente le operazioni di spoglio in vista della prima riunione delle Aule che deve avvenire il 13 ottobre.

Nel dettaglio, secondo la recente riforma costituzionale, gli italiani decideranno chi saranno i 400 deputati e i 200 i senatori elettivi, esclusi quelli a vita nominati dal Presidente della Repubblica, che siederanno a Montecitorio e Palazzo Madama.

Le Camere vengono rinnovate secondo l’attuale legge elettorale, detta Rosatellum: un sistema misto che prevede l’attribuzione del 37% dei seggi con sistema maggioritario, del 61% con sistema proporzionale e del 2% agli elettori residenti all’estero per ciascuna delle due Camere. Sulle due schede elettorali, una per la Camera e una per il Senato, sono presenti sia i nomi dei candidati per i collegi uninominali sia i nomi di quelli nei listini proporzionali. Per ottenere la maggioranza assoluta in Parlamento, una lista o una coalizione ha bisogno di ottenere almeno 201 seggi alla Camera e 101 al Senato.

Dopo essersi recato al seggio indicato sulla propria scheda elettorale, ogni elettore riceverà una scheda rosa per la Camera dei Deputati e una scheda gialla per il Senato. Il voto si può esprimere in tre diversi modi: tracciando una “X” sul nome del candidato uninominale, ci si esprime anche per i collegi plurinominali; il voto verrà spartito tra le liste sotto il nome del candidato uninominale. A ciascuna sarà assegnata una percentuale, sulla base dei voti complessivi ottenuti in quel collegio. Allo stesso modo, tracciando una “X” a matita sulla lista nel collegio plurinominale, si esprimerà in automatico anche il voto per il collegio uninominale, che andrà al candidato sostenuto dalla lista per cui si è deciso di votare. Infine, sarà possibile tracciare due “X”, una sulla sul nome del candidato al collegio uninominale e una sul simbolo della lista nel plurinominale. Non è invece consentito il voto disgiunto.

di: Alessia MALCAUS

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