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Diplomazia russa: niente missione a Zaporizhzhia dell’Onu se passa da Kiev

Questa mattina in una base militare nella Crimea annessa alla Russia è scoppiato un incendio che ha causato l’esplosione di munizioni: lo ha reso noto il ministero della Difesa russo senza specificare la causa dell’incendio. Sono rimasti feriti due civili.

La visita dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia potrebbe essere rallentata da alcune condizioni che sono state poste dalla Russia.

Le Nazioni Unite hanno la capacità logistica e di sicurezza per fornire assistenza a una visita degli ispettori dell’Aiea, come chiarito da un portavoce Onu, ma un diplomatico russo ha dichiarato che qualunque eventuale missione non deve passare attraverso Kiev, perché “troppo pericoloso”.

Si entra oggi nel 174esimo giorno di guerra e sul Donetsk continuano a piovere le bombe russe, che hanno ucciso un civile e ne hanno feriti altri due.

Sul fronte navale, la flotta russa sul Mar Nero continua a mantenere una posizione “estremamente difensiva” secondo quanto riporta l’intelligence britannica, ma non ci sono interruzioni per quanto riguarda le navi del grano; questa mattina dal porto marittimo di Pivdennyi in Ucraina è partita la nave Brave Commander diretta in Etiopia, dove dovrebbe giungere tra due settimane. È il primo cargo diretto in Africa dalla firma dell’accordo di Istanbul.

Per quanto riguarda il timore diffuso che la guerra diventi nucleare, il ministro della Difesa russo Shoigu ha dichiarato che “da un punto di vista militare”, non è “necessario utilizzare armi nucleari in Ucraina per raggiungere gli obiettivi prefissati“. «Il suo utilizzo è limitato alle circostanze di emergenza, che sono definite nelle linee guida russe aperte al pubblico», ha concluso.

Intanto da Minsk il ministro della Difesa bielorusso Viktor Khrenin ha dichiarato che il Paese “non permetterà” ai Paesi occidentali di “portare la guerra” da loro: «siamo allarmati dalle azioni dei paesi occidentali nella creazione e nell’addestramento di formazioni militari nazionaliste come il ‘Reggimento Kalinovsky’ e simili. Per noi, il loro scopo è abbastanza ovvio: questo è lo spiegamento di una guerra civile già sul territorio del nostro stato. La Repubblica di Bielorussia non consentirà ai paesi occidentali con l’aiuto di tali formazioni armate illegali di scatenare un conflitto armato interno sul nostro territorio».

Il ministero della Difesa russo ha firmato oggi, in occasione del forum Army 2022, un contratto per la consegna di missili balistici intercontinentali Sarmat.

Intanto, la prima nave ad aver lasciato l’Ucraina è finita in Siria, benché Damasco sia una stretta alleata di Mosca.

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA/EPA/ROMAN PILIPEY