La ministra della Giustizia è intervenuta alla Conferenza europea dei procuratori, tenutasi a Palermo in memoria delle stragi di Capaci e Via d’Ameglio 30 anni fa

Quest’oggi si è tenuto l’incontro finale della Conferenza europea dei procuratori generali, dedicato alla commemorazione di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. All’evento, a Palermo presso l’Aula Bunker del carcere dell’Ucciardone, hanno preso parte anche il presidente della Repubblica Mattarella, la ministra della Giustizia Cartabia e la ministra dell’Interno Lamorgese.

Ricordando gli attentati che 30 anni fa tolsero la vita ai magistrati Falcone e Borsellino, la ministra della Giustizia Cartabia ha precisato come l’evento abbia segnato un vero e proprio spartiacque, capace di “arruolare” non solo le autorità e le istituzioni ma anche l’opinione pubblica in una ferma condanna della mafia.

«L’Italia comprese che la lotta alla mafia non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione ma un movimento culturale che coinvolgesse soprattutto le nuove generazioni, le più adatte ad apprezzare il fresco profumo di libertà».

«Occorre oggi accompagnare l’imprescindibile e prezioso lavoro giudiziario con un’attività di sensibilizzazione, soprattutto dei più giovani» prosegue Cartabia. Proprio dei figli dei detenuti si occupava Francesca Morvillo, giudice dei Minori che aveva compreso che bisognava “attrarli a una proposta più avvincente e più liberante“.

«C’è un nesso tra educazione e contrasto alla criminalità e c’è un nesso fra ri-educazione dei detenuti e sicurezza pubblica che dobbiamo imparare ad apprezzare – prosegue la ministra – ce lo indica anche la Convenzione di Palermo, contro il crimine organizzato, che chiede che la pena svolga la sua funzione rieducativa».

«Fra I meriti di Falcone – ricorda infine Cartabia – c’è anche la collocazione a livello internazionale della lotta alla mafia, sia in termini di strumenti sia per la condivisione della consapevolezza della sua pericolosità».

Ha partecipato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/FILIPPO VENEZIA