Grazie a un’inchiesta recuperati video e foto, confermati da testimonianze di polizia e militari

Sono stati resi noti gli esiti dell’inchiesta svolta dal New York Times che ha permesso di portare alla luce video e foto relative agli attacchi compiuti dai militari russi a Bucha, in Ucraina.

I giornalisti sono riusciti a recuperare prove foto e video realizzare con droni e verificate da testimoni, agenti di polizia e funzionari militari e dimostrano le esecuzioni e i massacri avvenuti nei dintorni di Kiev.

A pochi giorni dall’inizio della guerra a Bucha, secondo quanto testimoniato dalle immagini adesso in possesso dei giornalisti, le forze paracadutiste russe del 104° e 234° reggimento d’assalto aviotrasportato avevano catturato 9 uomini nelle vicinanze di un edificio usato come base dai militari russi.

Il giornale americano ha dimostrato come quegli uomini siano stati portati nel cortile posteriore dell’edificio e, con le mani legate, siano stati fucilati. Si tratterebbe di una vera e propria esecuzione, si è salvato uno dei prigionieri. I giornalisti spiegano che i video sono inediti, girati anche dai vicini e sono adesso “uniche prove per tracciare i movimenti finali delle vittime. Il Times ha perlustrato i social media alla ricerca di segnalazioni di persone scomparse, ha parlato con i familiari delle vittime e, per la prima volta, ha identificato tutti gli uomini giustiziati”. i cadaveri sono stati ritrovati dopo oltre un mese, a seguito del ritiro delle truppe russe.

Queste prove si uniscono a quelle che stanno cercando di raccogliere le commissioni interne ucraine e gli organismi internazionali da utilizzare per dimostrare la responsabilità russa nel commettere veri e propri crimini di guerra. Secondo quanto stabilito dalle leggi di guerra i prigionieri, essendo disarmati e presi in custodia, non si trovavano in un contesto di combattimento e per questo, secondo le Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa, i prigionieri devono essere trattati con umanità e protetti da ogni tipo di maltrattamenti, in ogni circostanza.

di: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/NEW YORK TIMES