carcere Badu 'e Carros

Il segretario generale Fns Cisl Sardegna Giovanni Villa si dice convinto che l’evasione fosse programmata e ben architettata

Il segretario generale Fns Cisl Sardegna, Giovanni Villa, interviene in merito all’evasione del boss mafioso Marco Raduano dal braccio di massima sicurezza del carcere di Badu ‘e Carros avvenuta il 24 febbraio. Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che il boss fosse in possesso di una chiave dell’ala di Massima Sicurezza.

«Il detenuto pugliese è evaso in modo rocambolesco da uno dei penitenziari più sicuri d’Italia e in queste ore si sta cercando di capire come sia stato possibile, ma pare avesse tutto pronto e che l’evasione fosse ben architettata e programmata da tempo. Da tempo denunciamo la carenza di personale e questo è il fattore principale che ha compromesso la sicurezza interna ed esterna nel carcere nuorese – spiega Villa. – A nulla sono valse le nostre rivendicazioni quando facemmo arrivare il nostro messaggio al capo del Dap non partecipando all’incontro sindacale a Badu ‘e Carros sapendo che saremmo stati di fronte all’ennesima promessa. A nulla sono valse le richieste del provveditore Maurizio Veneziano, della direttrice Patrizia Incollu in un penitenziario dove dove sono state assegnate troppe poliziotte per un carcere dove sono reclusi solo detenuti di sesso maschile. Sarebbe stato opportuno, almeno per logica, assegnare più poliziotti e aumentare i livelli di sicurezza».

Anche il presidente della confederazione sindacale Consipe, Mimmo Nicotra, interviene in merito all’evasione: «la Polizia Penitenziaria è lasciata sola proprio dalle istituzioni che dovrebbero tutelarla. Urge una riforma del corpo affinché possa svolgere i propri compiti in una cornice istituzionale strutturata, con un proprio dipartimento e non alle dipendenze di un fallace Dap.
L’ennesima evasione
– dichiara Nicotra – di un pericoloso detenuto può solo confermare la crisi del sistema dell’esecuzione penale italiana: la Polizia penitenziaria italiana è numericamente inadeguata, con una scadente formazione, non è equipaggiata ed è senza guida priva di status di polizia e in taluni casi persino obiettori di coscienza. La riforma del Corpo è urgente».

Intanto su tutta l’isola prosegue la caccia all’uomo e viene ricostruita l’evasione che, nonostante sia stata accertata alle 19, sarebbe in realtà avvenuta alle 17. Ciò ha permesso al boss di avere due ore per allontanarsi indisturbato. Anche il Questore di Nuoro Alfonso Polverino sostiene l’ipotesi di una fuga ben progettata, dato che “per potersi calare dal muro ha potuto costruirsi una scala fatta con le lenzuola annodate e dei supporti per reggere il peso, una cosa che sembra difficile da realizzare senza averla programmata e studiata“.

Dalle immagini del video che ritrae la figa di Raduano si vede come l’uomo, dopo aver costruito una corda con le lenzuola, si cali da circa cinque metri d’altezza per cadere su un prato, per poi passare sotto la recinzione metallica e sparire dalla vista delle telecamere.

di: Flavia DELL’ERTOLE

aggiornamenti di: Caterina MAGGI

FOTO: ANSA