Si continua a combattere nell’Isola dei Serpenti
Si combatte in Ucraina nella zona nord-nordest del Paese: le Regioni di Chernikiv e Sumy si sono svegliate sotto le bombe, ma gli attacchi sono assidui da giorni secondo quanto riferisce il portavoce del Servizio delle guardie di frontiera Demchenko.
Secondo lo Stato maggiore delle forze armate ucraine le armate russe stanno concentrando le loro operazioni nelle direzioni di Slobozhansky e Donetsk, nell’Ucraina orientale, per prevenire l’offensiva delle forze di Kiev verso il confine tra i due Paesi.
Proprio nella regione di Lugansk i militari russi avrebbero sparato contro un istituto per bambini con disabilità; a renderlo noto è il capo dell’amministrazione militare regionale Sergiy Gaidai, secondo cui ieri sono state bombardate per 15 volte aree residenziali e infrastrutture in tutta la regione, compreso il gasdotto principale di Sieiverodonetsk che ha lasciato la città senza gas e in blackout.
I combattimenti proseguono anche nella città di Rubizhne, nel Donbass, dove alcuni militari ucraini sarebbero rimasti bloccati nell’impianto chimico di Zarya che l’esercito aveva il compito di liberare.
Intanto i due eserciti continuano a fronteggiarsi sull’Isola dei Serpenti: la Russia potrebbe arrivare a dominare il mar Nero nord-occidentale se riuscisse a consolidare la sua posizione sull’Isola.
Intanto, facendo riferimento a quanto precedentemente affermato dall’esperto militare ucraino Oleh Zhdanov, secondo cui la probabilità di un attacco da parte della Bielorussia sarebbe alto, il consigliere del Ministero dell’Interno ucraino ha smentito l’eventualità. «È improbabile che in un prossimo futuro Lukashenko dia l’ordine al suo esercito di lanciare un’operazione terrestre contro l’Ucraina».
Nel bollettino aggiornato delle forze russe si legge che il numero di combattenti ucraini uccisi dall’inizio dell’invasione è salito a 280, con 59 unità di armamenti distrutte e 93 obiettivi colpiti, fra i quali anche due postazioni di comando e tre depositi di munizioni.
Ci sono aggiornamenti anche sulla situazione nell’acciaieria di Azovstal, dove le milizie filo-russe avrebbero “le mani libere” poiché non ci sono più civili nell’impianto.
Nel frattempo, il Mit Technology Review ha confermato la notizia riportata da funzionari Usa, Ue e Regno Unito secondo cui un’ora prima dell’invasione dell’Ucraina lo scorso 24 febbraio “gli hacker del governo russo hanno preso di mira la società satellitare americana Viasat“, provocando “un’immediata e significativa perdita di comunicazione nei primi giorni della guerra per l’esercito ucraino“. Patrick Howell O’Neill ha spiegato che il cyber attacco ha stato condotto con un malware distruttivo wiper, lanciato “contro modem e router Viasat, cancellando rapidamente tutti i dati sul sistema“.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA