ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Un gruppo di donne alla manifestazione di Non una di meno hanno chiesto all’ex presidente della Camera di andarsene

Momenti bui per l’ex presidente della Camera Laura Boldrini, ieri contestata in piazza a Roma durante la manifestazione di Non una di meno per la Giornata mondiale dell’aborto libero, sicuro e gratuito.

A raccontarlo è lei stessa: «è stata una bella manifestazione perché erano presenti molte realtà. Molte sono state contente di vedere in piazza me e altre colleghe, come Cecilia D’Elia, Monica Cirinnà, Marta Bonafoni e Debora Serracchiani. Poi, verso la fine, un gruppetto di tre ragazze con altri che seguivano con i telefonini accesi sono venute da me non per confrontarsi ma per attaccare qualcuno e hanno messo dentro insieme tante motivazioni affastellate, una sull’altra. Considero un errore attaccare chi difende il diritto all’aborto sicuro e legale dentro le istituzioni».

Le contestatrici hanno ricordato a Boldrini che l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin “ha reso la pillola a pagamento” e quando l’ex presidente ha affermato che “il problema non è questo ma la distribuzione” hanno risposto: «il problema è che sia stata messa a pagamento. Lei mi dice che il problema non è quello ma è la distribuzione. Lo vada a dire ai giovani, ai precari a chi vive nei quartieri popolari. E i tagli che sono stati fatti alla sanità, sui consultori che sono stati chiusi e una legge che non viene applicata? Ve ne dovete andare da questa piazza. Le donne, le compagne, che sono venute qua a manifestare per l’aborto libero e gratuito non ce l’hanno anche per colpa sua. Il suo partito non ha difeso questo diritto. Se ne vada».

«Ci sono donne che in Parlamento hanno lottato e l’hanno voluto l’aborto. Dovremmo essere tutte unite», ha ricordato Boldrini ma secondo le contestatrici “non siamo unite” “perché a lei delle persone che stanno nelle case e nei quartieri popolari non gliene frega niente, invece a me sì e io li difendo“.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI