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La leader birmana ha ricevuto la grazia parziale dalla giunta militare del golpe

Aung San Suu Kyi è stata graziata.

La leader birmana era stata condannata a più di 30 anni di reclusione in processi a porte chiuse, iniziati dopo che la giunta militare ha preso il potere con un golpe che l’ha destituita nel 2021.

Secondo l’emittente britannica Sky News Uk la Premio Nobel non verrà liberata in quanto il provvedimento riguarda solo cinque dei 19 capi d’accusa a suo carico.

Dopo aver graziato la donna, tuttavia, il Consiglio nazionale per la difesa e la sicurezza ha esteso lo stato di emergenza.

Aung San Suu Kyi, 78 anni e premio Nobel per la Pace, era stata trasferita la scorsa settimana dal carcere a un edificio governativo dove avrebbe incontrato Ti Khun Myat, presidente dell’Assemblea dell’Unione, la camera bassa, e Deng Xijuan, inviato speciale della Cina per gli affari asiatici. La Birmania è da due anni teatro di un violento conflitto civile: ci sono stati ad oggi tremila morti e centinaia di migliaia di abitanti sono fuggiti.

Le reazioni internazionali

La grazia a San Suu Kyi è il più bel finale dopo anni di battaglie per la sua libertà. Ricordo ancora il nostro incontro 10 anni fa in Myanmar. Una donna coraggiosa e autorevole da sempre in prima linea per la salvaguardia della democrazia e dei diritti umani”. Ha commentato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un tweet.

di: Micaela FERRARO

FOTO: EPA/DIEGO AZUBEL