Tikhanovskaya

La leader dell’opposizione Tikhanovskaya ha annunciato l’apertura di uffici in Estonia, Repubblica Ceca e a Bruxelles

Nonostante siano passati due anni dalla rielezione di Alexander Lukashenko, l’ondata di proteste in Bielorussia non si è mai arrestata, così come la macchina della repressione che stringe sempre più le sue maglie.

Ieri a Vilnius l’opposizione del Paese ha annunciato la formazione di un nuovo “gabinetto di transizione” guidato da Svetlana Tikhanovskaya. Di questo gabinetto faranno parte tutti i principali protagonisti del fronte che si oppone a Lukashenko, come Pavel Latushka, Aleksandr Azarov, Valery Kovalevsky e Valery Sahashzyk.

Il gabinetto cercherà da subito di imporsi come interlocutore internazionale, aprendo degli uffici di rappresentanza in Estonia, Repubblica Ceca e a Bruxelles.

Il Paese si trova davanti a un vero e proprio scontro civile interno che vede l’opposizione politica costantemente messa a tacere dal rigido “sistema Lukashenko” che non esita a etichettare siti di informazione indipendente come “attori estremisti” e a sottoporli a procedimenti penali.

Secondo l’associazione dei giornalisti bielorussi, circa 400 professionisti dell’informazione sono già dovuto scappare all’estero per evitare ripercussioni giuridiche o addirittura per scampare alla morte.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/EPA/CLEMENS BILAN