Biden

I talebani condannano il raid

Dopo l’annuncio della Casa Bianca, questa notte il presidente Usa Joe Biden ha confermato l’uccisione in Afghanistan del leader di Al Qaeda Al Zawahri: «giustizia è stata fatta», ha detto il presidente, spiegando che la missione è stata un successo e che non si contano vittime civili, nemmeno tra i familiari del terrorista.

I Talebani hanno condannato l’operazione condotta dagli Usa contro Ayman Al Zawahri, dichiarando che il raid è avvenuto a Kabul, nell’area benestante di Sherpur, zona interdetta ai raid americani secondo gli accordi di Doha.

Ayman Al Zawahri era nel braccio armato delle organizzazioni terroristiche islamiche da oltre 40 anni. Aveva 71 anni, era il braccio destro di Bin Laden e il numero due di Al Qaeda ai tempi degli attacchi dell’11 settembre 2001. Egiziano di origine, con una laurea in medicina, Al Zawahiri era nipote di un importante imam dell’università Al Azhar de Il Cairo.

Aveva aderito ai movimenti fondamentalisti egiziani ed era stato arrestato per il coinvolgimento nell’attentato al presidente egiziano Anwar Sadat nel 1981. Tre anni dopo aveva lasciato il Paese e si era trasferito al confine con l’Afghanistan dove da medico, si era unito alla causa dei mujahadin curando i feriti della guerra contro l’Unione Sovietica.

Conobbe qui Osama Bin Laden e si unì ad Al Qaeda collaborando agli attentati all’ambasciata Usa in Kenya ed in Tanzania e all’attacco del cacciatorpediniere Usa Cole in Yemen. Fino alla pianificazione degli attacchi dell’11 settembre 2001.

Aveva una taglia di 25 milioni di dollari sulla testa: 20 anni fa era scampato a un primo attacco degli Usa sul suo rifugio a Tora Bora nel quale morirono sua moglie e alcuni figli; Dopo l’attacco dei Navy Seals americani che portò 11 anni fa all’uccisione di bin Laden, Al Zawahiri assunse la guida dell’organizzazione terroristica.

Si è tenuto lontano da Kabul fino alla caduta della città la scorsa estate.

di: Micaela FERRARO

FOTO: EPA/JIM WATSON / POOL