Lo stop a causa dell’intervento alla mano a cui si è sottoposto dopo gli ottavi di finale a Indian Wells
È ufficiale: Matteo Berrettini riparte domani da Stoccarda, Atp 250, dopo il brusco stop causato dall’intervento alla mano a cui si è sottoposto dopo gli ottavi di finale a Indian Wells.
«La preparazione va bene. Sono contento di essere qua, fa sempre piacere tornare in un posto dove in passato ho giocato bene. L’erba è una superficie su cui mi adatto bene, il mio tennis qui funziona e poi ho ricordi belli. La mia ultima partita giocata su questa superficie, ne parlavo con il mio team qualche giorno fa, è la finale di Wimbledon. Poi a Stoccarda le condizioni di gioco sono ancora più veloci», ha dichiarato durante un’intervista via Zoom a SuperTennis. E ha aggiunto: «Ho tanta voglia di tornare ma so che non sarà semplice perchè l’infortuno è stato complicato da risolvere. La difficoltà si spiega con il fatto che si sia dovuto operare alla mano dominante, e dall’altro con la sua tempistica».
In merito all’intervento, ha sottolineato che “è avvenuto alla vigilia della stagione che preferisco, la terra europea e poi l’erba, dove l’anno scorso avevo fatto molto bene. Quindi c’erano tanti punti da difendere e tante emozioni da gestire. Ho dovuto saltare saltare anche Roma e per me è stato un colpo grosso dal punto di vista psicologico. Ma per fortuna ho un grande team, una bellissima famiglia e tanti amici e ho gestito questo tempo off che ho usato per fare cose diverse da quelle che avrei fatto se fossi stato nel circuito“.
Ma Berrettini palesa fiducia ed ottimismo: «I dottori mi hanno detto che con questa operazione hanno reso la parte della mano più forte. Ma per 4, 5 settimane non l’ho mossa. Ho perso un pò di forza, a un certo punto il braccio destro era più piccolo del sinistro. Si sente che la sensibilità non è ancora al 100% ma sto bene. Mi sento recuperato. La cosa più difficile è sicuramente ritrovare il ritmo torneo ma mi sento pronto. E’ importante giocare quante più partite possibile a Stoccarda e poi al Queen’s».
di: Federico ANTONOPULO
FOTO: ANSA/Andre Coelho