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Duri scontri fra i manifestanti e la polizia, con 12 agenti feriti dal lancio di oggetti. La Digos è al lavoro per identificare gli antagonisti

Almeno duemila persone hanno preso parte ieri al corteo No Tav che ha assediato il cantiere di San Didero in Val di Susa. Diversi scontri e tafferugli con le forze dell’ordine, intervenuti dapprima sull’autostrada A32 per sedare le proteste e poi nei pressi del cancello del cantiere stesso.

Le autorità confermano un bilancio di 12 agenti feriti. I manifestanti, fra i quali anche gli attivisti Fridays For Future, sono partiti in corteo da Venaus dove questo weekend si svolge la manifestazione No Tav Festival Alta Felicità.

Giunti a San Didero i manifestanti hanno assediato la recinzione cercando di entrare nel cantiere anche con un ariete artigianale in cemento e difendendo le proprie posizioni con il lanciando sassi fionde e tubi da lancio per petardi e bombe carta, secondo le ricostruzioni delle forze investigative. Ai lanci di materiale esplodente e agli assalti gli agenti hanno risposto con idranti e lacrimogeni.

Si difendono i promotori dell’evento: «la manifestazione è stata grande e partecipata, soprattutto da giovani e giovanissimi che evidentemente hanno davvero a cuore il proprio futuro e la Terra su cui vivono. Noi rivendichiamo il diritto a difendere il nostro territorio dallo scempio che quotidianamente, e da decenni, ci viene imposto – spiegano in una nota gli attivisti No Tav. L’ennesimo avamposto militare, il fortino del nulla, fatto piovere nel cuore della nostra valle a difesa di interessi loschi e privatistici, è stato circondato e contestato».

Rispetto all’ariete denunciato dalla Polizia, gli attivisti spiegano che si tratta di una “mini-riproduzione di un ariete per nulla offensivo” messo a disposizione “di grandi e piccini e fatto diventare dalla stampa lo strumento di ‘sfondamento’ dei manifestanti, e i bambini e gli anziani che lo provano dei ‘provetti assalitori‘”.

Fra gli organizzatori del Festival e della manifestazione ci sono anche gli attivisti del centro sociale Askatasuna di Torino, di cui 28 sono state rinviate a giudizio a seguito di un’inchiesta della Digos.

Proprio gli agenti della Digos di Torino sono al lavoro per identificare gli autori delle violenze. Si tratterebbe di una 50ina di persone incappucciate, con viso coperto da maschere antigas, che si sono resi protagonisti degli scontri innalzando barricate con tronchi per bloccare l’autostrada.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/ stringer