Secondo le autorità i prodotti riconducibili al Pride Month andrebbero contro la fede islamica e la morale pubblica, deviando le giovani generazioni

Nel mese del Pride, un nuovo caso di discriminazione si verifica in Arabia Saudita dove le autorità hanno sequestrato giocattoli e vestiti per bambini con i colori dell’arcobaleno sostenendo che incoraggino l’omosessualità.

La notizia è stata confermata dal ministero del Commercio che su Twitter ha scritto di essere impegnato in un’operazione a Riad per la confisca di “prodotti che contengono simboli e segni che invitano alla deviazione e contraddicono il buon senso“. Un funzionario, citato dalla Bbc, ha poi affermato che i prodotti sequestrati (tra cui fermagli per capelli, pop-it, magliette, cappelli e astucci) “contraddicono la fede islamica e la morale pubblica e promuovono i colori omosessuali prendendo di mira le giovani generazioni“.

Ricordiamo che l’Arabia Saudita ha una politica molto severa sul sesso consensuale tra persone dello stesso sesso, punite con la morte e la fustigazione, e in generale sui rapporti sessuali che avvengono al di fuori del matrimonio. È considerato illegale, altresì, comportarsi o vestirsi come persone del sesso opposto e svolgere attività online che ledano “l’ordine pubblico, i valori religiosi, la morale pubblica e la privacy“.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/EPA/CAROLINE BREHMAN