Scontro tra governo e opposizioni intorno alla decisione di non votare l’accordo dell’Assemblea Mondiale della Sanità
Dopo tre anni di negoziati l’organo legislativo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Assemblea Mondiale della Sanità, ha adottato il primo Accordo Pandemico Globale.
L’accordo ha lo scopo di rafforzare la preparazione e la risposta collettiva a future pandemie in modo da non ritrovarsi davanti ad alcune lacune come successo in occasione della gestione della pandemia di Covid-19. L’accordo ha visto il voto favorevole di 124 Paesi, mentre 11 hanno scelto l’astensione (e nessuno il voto contrario). Tra questi 11 c’è anche l’Italia, insieme a Polonia, Slovacchia, Iran, Israele e Russia. Gli astenuti hanno voluto rimarcare la sovranità nazionale in materia di sanità e interpretato l’accordo come un’ingerenza di un’organizzazione sovranazionale.

Nei 35 articoli del testo che una volta ratificato da almeno 60 Paesi entrerà ufficialmente in vigore, vengono definiti principi, approcci e strumenti per un migliore coordinamento internazionale, per rafforzare l’architettura sanitaria globale per la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie. Approccio integrato One Health, rafforzamento dei sistemi sanitari nazionali, promozione della produzione locale di vaccini e strumenti medici, creazione di un sistema multilaterale di accesso e condivisione dei patogeni e dei benefici (Pabs), istituzione di una rete globale di logistica e approvvigionamento gestita dall’Oms e anche lotta alla disinformazione.
Il Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha spiegato che “il mondo è oggi più sicuro grazie alla leadership, alla collaborazione e all’impegno dei nostri Stati membri nell’adottare questo accordo storico” aggiungendo che “l’Accordo è una vittoria per la salute pubblica, la scienza e l’azione multilaterale. Garantirà che, collettivamente, possiamo proteggere meglio il mondo dalle future minacce pandemiche. È anche un riconoscimento da parte della comunità internazionale che i nostri cittadini, le nostre società e le nostre economie non devono essere lasciati indifesi per non patire nuovamente perdite come quelle subite durante il Covid-19”.
Un paragrafo è stato accolto “con favore” dalla delegazione italiana ed è quello circa la sovranità nazionale e i limiti dell’Accordo. Si legge che “nulla nel WHO Pandemic Agreement potrà essere interpretato come conferente al Segretariato dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, incluso il Direttore Generale dell’OMS, alcuna autorità per dirigere, ordinare, modificare o in altro modo prescrivere le leggi nazionali e/o interne, ove appropriato, o le politiche di qualsiasi Parte, né per imporre o in altro modo obbligare le Parti ad adottare azioni specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre obblighi vaccinali o misure terapeutiche o diagnostiche, o attuare lockdown”.

La scelta di astensione non è piaciuta alle opposizioni. Chiara Braga, capogruppo del Partito Democratico alla Camera dei Deputati, ha dichiarato: «la scelta dell’Italia di astenersi sul piano pandemico mondiale promosso dall’OMS è gravissima. Ancora una volta il governo Meloni decide di isolare il paese per seguire le sirene negazioniste e antiscientifiche. Nessuna lezione dal Covid, anzi una chiusura di fronte alle ragioni della scienza e alla necessità di coordinare a livello globale strategie, risorse e ricerche. Una figura pessima a livello mondiale solo per compiacere i no vax di casa nostra e la scelta scellerata di Trump che tra i primi atti dopo l’insediamento firmò l’uscita degli Stati Uniti dall’Organizzazione mondiale della sanità».
Toni simili arrivano dal Movimento 5 Stelle, il capogruppo in Commissione Affari Sociali alla Camera e Coordinatore del Comitato Politico Salute e Inclusione Sociale del M5S Andrea Quartini ritiene “estremamente grave la decisione del governo Meloni di astenersi sul cosiddetto ‘accordo pandemico’ dell’Oms, il documento che parla di prevenzione, preparazione e risposta alle future minacce pandemiche. Dopo le sterili polemiche sull’eventuale fuoriuscita dell’Italia dall’Organizzazione mondiale della Sanità, il nostro esecutivo si schiera nella stessa posizione di Russia, Iran e Israele e contro i 124 Paesi che hanno approvato il documento”.
Da Italia Viva si parla di scelta “insensata e imbarazzante. L?Italia si ritrova in una sparuta minoranza di 11 paesi, tra cui Russia e Iran, su un testo fondamentale per garantire che quanto accaduto con il Covid non possa ripetersi. È tanto più grave in quanto l’Italia è stato uno dei paesi più colpiti dalla pandemia. Il governo deve venire subito in Parlamento a spiegare questa scelta assurda” nella nota della senatrice Raffaella Paita, capogruppo al Senato di IV.
Ovviamente di parere diametralmente opposto è il senatore di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Covid Marco Lisei che sostiene che l’Italia “anche sul fronte delle strategie di profilassi sanitaria, è finalmente tornata a svolgere un ruolo non più da gregaria ma da protagonista nel consesso internazionale e tale episodio lo dimostra” sottolineando come proprio la posizione italiana abbia portato all’eliminazione di riferimenti a lockdown e politiche restrittive.

Intanto dagli Stati Uniti, che non hanno partecipato al voto, arrivano le parole del ministro della Salute Robert Kennedy Jr.: «esorto i ministri della salute di tutto il mondo e l’OMS a considerare il nostro ritiro dall’organizzazione come un campanello d’allarme» il ministro ha poi sostenuto di aver “già contattato” altri Paesi con visioni simili a quella statunitense incoraggiandoli “a prendere in considerazione l’idea di unirsi a noi” e abbandonare l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
foto di copertina: ANSA/EPA/MAGALI GIRARDIN