L’omicida, che potrebbe richiedere una perizia psichiatrica, era affidato a un amministratore di sostegno
«Le scuse di Ferlazzo non bastano, ora serve solo giustizia e non vendetta. È difficile riuscire a comprendere quello che è successo». Così la famiglia di Alika Ogorchukwu, ucciso di botte in mezzo a una strada a Civitanova Marche, commenda la terribile vicenda.
«Se c’è un risvolto psichiatrico che si inserisce nelle cause dell’omicidio di Alika, serve riflettere: se Ferlazzo aveva un amministratore di sostegno, pare fosse la madre, perché questi non era vigilato? Bisognerà avviare una serie di verifiche»; così il legale della famiglia della vittima Francesco Mantella commenta la notizia che l’omicida avesse avuto dei problemi psichiatrici di recente, ribadendo la piena fiducia nella Procura di Macerata.
L’avvocato ringrazia anche il Comune di Civitanova che “si è offerto di pagare il funerale di Alika Ogorchukwu, come gesto di vicinanza alla sua famiglia“. Il primo cittadino Fabrizio Ciarapica si è “attivato per pagare le spese del funerale e si attiverà per far avere alla famiglia anche un sussidio dopo. Per questo si interfacceranno i servizi sociali di San Severino, dove la coppia viveva, e quelli di Civitanova Marche“.
Mentre si attendono i referti dell’autopsia sul corpo dell’uomo per capire se sia morto per asfissia o per soffocamento, gli inquirenti hanno messo al vaglio le varie testimonianze video riprese dai presenti; l’aggressione sarebbe durata quattro lunghissimi minuti.
di: Marianna MANCINI