ANSA/FABIO FRUSTACI

Roma si divide tra piazza SS. Apostoli di Conte e piazza del Popolo di Letta

Ormai ci siamo: la campagna elettorale è agli sgoccioli e i candidati si impegnano nell’ultima giornata presentando i punti cardine del proprio programma.

Letta incassa il supporto di Sánchez

Incassa l’endorsement internazionale dal presidente del Governo spagnolo il leader del Partito Democratico. Pedro Sánchez ha infatti inviato un videomessaggio in occasione dell’evento di chiusura di campagna elettorale. «Cari compagni e compagne del Partito Democratico, caro Enrico, domenica prossima l’Italia è chiamata a elezioni molto importanti. E quando ci sono elezioni l’alternativa è sempre chiara: o andiamo avanti, o andiamo indietro. Bisogna andare avanti in materia di diritti e libertà bisogna andare avanti verso una risposta socialmente giusta alle conseguenze economiche della guerra di Putin in Ucraina. E tutto questo, il progresso nei diritti e nelle libertà, anche in una risposta corretta alle crisi economiche causate dalla guerra e dalla pandemia che dobbiamo ancora superare è rappresentato dal Partito Democratico e da Enrico Letta. Quindi forza e coraggio dalla Spagna affinché domenica prossima l’alternativa progressista che tu, Enrico, rappresenti, vinca le elezioni in Italia» sono le parole del primo ministro iberico.

Il segretario Dem parla e rivendica le proprie scelte: «la scelta l’abbiamo fatta sui diritti, sapendo che dall’altra parte abbiamo un’Italia retrograda che non pensa sia possibile dare libertà alle persone di vivere i diritti. Le scelte che anno fatto e le parole che usano sono intollerabili. Noi su questi temi si deve andare avanti. A partire dalla legge sulla cittadinanza. Dico a Zan che nella prossima legislatura la sua proposta diventerà legge».

Letta torna anche sulla Costituzione e incita gli elettori: «abbiamo fatto la scelta di difendere la Costituzione italiana, nata dalla Resistenza e dell’antifascismo, non permetteremo che quella Costituzione, la più bella del mondo, venga stravolta dalla destra. La speranza siamo noi quando combattiamo le ingiustizie, quando non alziamo muri. Noi siamo qui per affrontare i problemi e risolverli e lo vogliamo fare con una politica che è unita e soprattutto europea. Viva l’Europa, basta con questa narrazione anti-europea. Viva l’Ue, l’Italia democratica e progressista. Viva il Pd. Andiamo a vincere domenica. La rimonta di questi giorni è figlia del fatto che nel nostro partito, c’è la migliore classe politica sui territori».

Erico Letta ha rivendicato “l’unità interna del Pd a differenza delle divisioni negli altri partiti“. E a proposito di possibili alleanze di Governo ha spiegato: «vedremo dopo le elezioni, non è che si torna a parlare con M5s, ma certo è più facile per noi parlare con Conte e con Calenda che con il centrodestra. Ma la caduta del governo Draghi è stato un trauma che ha voluto Conte e mentre noi eravamo disposti a stare attorno a un tavolo e non ho mai chiesto di stare a capotavolo, altri volevano starci».

Sul palco del PD anche il ministro della Difesa appena tornato da Kiev, Lorenzo Guerini, che attacca Berlusconi: «ieri sono andato in Ucraina, ho incontrato Zelensky e ho visto la devastazione dell’aggressione russa, il dolore di quel popolo e la sua volontà di resistere. E poi sono tornato in Italia e ho sentito Berlusconi dire che Putin voleva semplicemente sostituire Zelensky con delle brave persone… Domenica c’è in gioco l’Europa dei diritti e quella di chi li nega. Salvini che diceva ‘è chiaro chi è l’aggredito e l’aggressore ma non facciamo le sanzioni’, Meloni che spiegava che lei è euroatlantica ma l’Europa non le piace. Allora bene ha fatto il nostro partito a decidere lo slogan ‘scegli’: tra l’Europa dei diritti e l’Ue che li nega, tra un’Italia protagonista e l’Italietta del passato».

Elly Schlein, volto della sinistra del Partito Democratico ha affermato dal palco: «con noi c’è un futuro migliore per le persone e per l’ambiente. La destra non parla mai di redistribuzione, mai di precariato, mai di clima. La destra si riempie la bocca di sicurezza ma non parla mai di sicurezza sul lavoro. Lo sappiamo cosa c’è di là, c’è Orban che dice che non bisogna mescolarci e invece noi vogliamo mescolarci. C’è una bella differenza tra leadership femminili e femministe. Amo una donna, non sono una madre ma non per questo sono meno donna».

Sul palco di Conte nessun simbolo del M5S

Si vede solo il logo con il motto della campagna elettorale “dalla parte giusta. Conte presidente” senza nessun simbolo del Movimento 5 Stelle in piazza Santi Apostoli a Roma.

Tra gli altri profili in piazza con il Movimento anche due volti (uscenti) di Leu, Stefano Fassina e Loredana De Petris. Il deputato ha spiegato: «dobbiamo riaggiustare l’alleanza progressista che si è sciaguratamente rotta. Dobbiamo lavorare tutti insieme, anche quelli che stanno a Piazza del Popolo, per ricostruirla questa alleanza. È evidente che la rottura pesa, ma da lunedì 26 dobbiamo guardare all’interesse dell’Italia».

L’ex premier, di fronte al suo pubblico, ha dichiarato: «ci avevano dati per morti. Questa piazza però mi sembra sintomo di buona salute. Ancora una volta si sono sbagliati. Domenica è un momento importante per la nostra comunità nazionale: dobbiamo scegliere e comprendere la portata storica di questo voto. Domenica siamo chiamati tutti a decidere se alzare gli stipendi di chi prende 4 euro l’ora: oppure li volgiamo alzare a chi prende 10 mila euro al mese? Dobbiamo decidere se abbassare le tasse e detassare le pensioni di chi prende mille euro al mese, o fare come Meloni che ha votato la Fornero. Dobbiamo decidere se la regola sono i contratti a tempo determinato, il jobs act o non invece che la regola siano i contratti a tempo indeterminato. Domenica è un giorno importante, dobbiamo rivolgerci agli indifferenti, a coloro che non credono più nella buona politica. Devono venire a votare per decidere il destino di questo paese».

Giuseppe Conte ha ricordato: «sono stati cinque anni faticosi. Portare avanti il nostro progetto e realizzare l’80% del programma del 2018 ma è stato qualcosa di rivoluzionario, mai successo. Siamo stati la vera forza riformatrice di questo Paese. I compagni che ci hanno lasciato hanno ascoltato le sirene del sistema, ne sono rimasti ammaliati: è stato un elemento di chiarezza, oggi ci presentiamo alla comunità nazionale e a tutti gli elettori con grande coerenza e determinazione. Buona fortuna a chi è andato via».

Meloni: “sbagliato dare reddito di cittadinanza a chi può lavorare”

A dare il via è Giorgia Meloni, che parte immediatamente rimarcando quanto sia “sbagliato dare il reddito di cittadinanza a chi può lavorare“.

A Napoli, nella sede dell’Unione degli Industriali, in piazza dei Martiri, sono intervenuti diversi agenti della polizia per placare una ventina di giovani, appartenenti a movimenti studenteschi, che protestavano dalle 14.30 circa in via Filangieri, a pochi metri dalla sede dell’Unione industriali, intonando cori contro il leader di FdI.

«Mi dispiace di aver visto tante forze dell’ordine. Ma non è colpa mia. Noi stiamo solo cercando di fare la nostra campagna elettorale e raccontare che idea abbiamo di questa nazione. Ad alcuni non pare sufficientemente democratico e ci troviamo in questa situazione», ha affermato Meloni in merito alla vicenda.

La leader di Fdl non nasconde che nel Sud c’è un problema, che “non è un problema di risorse. Anzi le risorse che tornano indietro o che non vengono spese o vengono spese con una lentezza disarmante, sono moltissime. Cito tutta la questione del Fse e ci sono miliardi e miliardi di soldi che vengono stanziati e non si spendono adeguatamente” e proprio per questo “nel nostro programma abbiamo chiarito, partendo dal tema del Pnrr, ma non solo per il Pnrr, di voler implementare le strutture esistenti per fare a Palazzo Chigi una struttura ad hoc che possa all’occorrenza far valere i poteri sostitutivi dello Stato, quando a livello territoriale non si dovessero spendere le risorse adeguatamente“, ha specificato.

Salvini: “nel primo cdm tornano i decreti sicurezza”

«Tornano i decreti sicurezza nel primo consiglio dei ministri, l’abbiamo già fatto», afferma il segretario della Lega, Matteo Salvini, parlando di immigrazione clandestina. «Poi è arrivata la Lamorgese, il Pd, che hanno smontato tutto. Da lunedì entra in Italia solo chi ha il permesso», ha aggiunto.

Il leader della Lega ha parlato anche delle parole di Ursula von der Leyen che sono state definite “un vile ricatto, bullismo istituzionale”. Il numero uno del Carroccio ha sottolineato di “non aver colto reazioni dell’attuale presidente del Consiglio in carica che rappresenta tutti gli italiani, professor Mario Draghi“. Quando gli è stato fatto notare “neanche Mattarella è intervenuto“, Salvini ha risposto che si tratta di “un attacco all’Italia, si tratta di un attacco alla democrazia“. Dalla Lega è stato inoltre annunciato che alle 18:30, sotto la sede della Commissione europea a Roma, si svolgerà un sit in di protesta per le parole di von der Leyen.

Berlusconi: senza centro-destra solo destra-destra

Silvio Berlusconi ha rivendicato oggi l’importanza della presenza di Forza Italia nella coalizione: «certo, noi e i nostri alleati non siamo uguali: il centro-destra senza di noi sarebbe solo una destra-destra, certamente democratica, ma non in grado né numericamente né politicamente di governare. Noi siamo determinanti numericamente e politicamente e per questo siamo in grado di garantire il carattere liberale, cristiano, garantista, europeista, atlantista del futuro governo, perché questi sono i nostri valori di fondo, i valori del Partito Popolare Europeo che orgogliosamente rappresentiamo in Italia».

Non perde occasione di assestare una stoccata ai rivali il Cavaliere che dichiara: «il centrodestra è unito da 28 anni, la sinistra non riesce a rimanere unita neanche per 28 giorni come si è visto da poco. In un mese sono passati dal campo largo con il Movimento 5 Stelle, poi all’alleanza con Calenda e son finite malissimo entrambi. E al Pd non è rimasto che allearsi con Fratoianni nemico della Nato e Bonelli del partito del no».

di: Federico ANTONOPULO

aggiornamento: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/FABIO FRUSTACI