Come Canada e Commissione Europea anche gli Usa mettono al bando l’app cinese sui dispositivi governativi
Entro 30 giorni tutti i dispositivi della Casa Bianca dovranno dire addio a TikTok. A dicembre il Congresso aveva votato per vietare ai dipendenti federali di utilizzare l’app sui dispositivi di proprietà del governo e adesso Washington ha intenzione di mettere in atto la decisione.
L’app potrebbe essere utilizzata con fini spionistici e quindi non deve essere utilizzata sui devices governativi.
Chris DeRusha, responsabile federale della sicurezza delle informazioni, ha dichiarato: «l’amministrazione Biden-Harris ha investito molto nella difesa dell’infrastruttura digitale della nostra nazione e nel limitare l’accesso degli avversari stranieri ai dati degli americani. Questa guida fa parte dell’impegno costante dell’Amministrazione per proteggere la nostra infrastruttura digitale e proteggere la sicurezza e la privacy del popolo americano».
Intanto il dibattito intorno al social cinese è in corso anche in Canada, dove l’app è stata messa al bando per i dispositivi governativi, come anche nella Commissione Europea. Anche in Italia il ministro Zangrillo ha aperto a questa possibilità.
Cina: Usa spaventati da un’app che piace ai giovani
Dalla Cina si leva la voce della portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, che vede gli States spaventato dall’app “in quanto maggiore potenza mondiale, hanno tanta paura di un’app che piace ai giovani, sono troppo poco sicuri“.
Mao Ning ha dichiarato che la Cina si oppone “con forza alla pratica sbagliata degli Stati Uniti di generalizzare il concetto di sicurezza nazionale, di abusare del potere statale e di sopprimere irragionevolmente le società di altri Paesi“.
Divieto di TikTok anche al Parlamento europeo
Un fonte dell’ufficio di presidenza del parlamento europeo ha annunciato che anche l’Eurocamera intende vietare l’app cinese sui devices del personale.
La scelta, si apprende, sarà annunciata a breve e il motivo alla base è legato alla sicurezza. Non sarà possibile installare l’app sui dispositivi privati con e-mail del Parlamento.
di: Flavia DELL’ERTOLE
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